Per arredare gli spazi interni della nuova Microsoft House di Milano, progettata da Herzog & de Meuron, il team di DEGW, che ha curato l’interior design, ha scelto Lapalma. Seguendo un approccio che già da anni Microsoft porta avanti, all’insegna del “New World of Work”, il progetto è basato sulle dinamiche professionali e orientato a una maggiore flessibilità, all’utilizzo di spazi funzionali e di tecnologie innovative. In questo modo è stato creato un nuovo modello di lavoro, che vede al centro il benessere e la conciliazione delle esigenze personali e professionali.

La Microsoft House si sviluppa su circa 7.500 metri quadri, impostati nell’ottica dello smart working. La vision coincide in modo importante con la ricerca che Lapalma da anni conduce sul concetto di “light office”. Dall’home-office all’office-home, la parola d’ordine per Lapalma è oggi più che mai integrazione: la progettazione abbandona la dimensione individuale per orientarsi su scenari improntati alla collettività. Dalle postazioni singole si passa a veri e propri sistemi con proposte flessibili e modulari in grado di integrarsi all’architettura esistente. L’ambiente ufficio è pensato per la condivisione, l’incontro, il relax e il team-working. E richiede spazi improntati alla dinamicità.

Come interprete di questa nuova visione è stato scelto ADD, il sistema versatile di sedute componibili firmato da Francesco Rota, che scommette sull’industrializzazione della personalizzazione. Composto da una base - con telaio formato da profili in alluminio estruso, uniti tramite piastre d’acciaio - ADD dà vita a svariate configurazioni (lineare, a S, circolare), come quelle a divano o panca, scelte per arredare alcuni spazi della Microsoft House.

Con ADD anche un altro prodotto cult di Lapalma: MIUNN, design Karri Monni, sgabello che si distingue per l’iconica forma a guscio della seduta, che sostiene e accompagna la schiena, e per una linea esile ed elegante. Perfetto per le aree caffetteria o per zone di lavoro alto, MIUNN è stato scelto da DEGW nella variante fissa con struttura a slitta nera verniciata a polvere e seduta nelle finiture in rovere sbiancato o tinto nero poro aperto.

Nella Microsoft House anche FORK, il tavolo sistemico disegnato da Tomoya Tabuchi che espande potenzialmente all’infinito le variabili di forma per dar vita a molteplici combinazioni. Qui nella versione “big” all black con piano in Fenix.

Infine due tavolini, BRIO e YO, entrambi firmati da Romano Marcato, che fanno della versatilità il loro tratto distintivo. BRIO, arreda con disinvoltura bar o ristoranti, ma si presta facilmente ad altri ambiti: in ufficio o a casa si trasforma in un piano di appoggio extra, estensione della scrivania o di supporto al divano. Regolabile in altezza YO, si integra perfettamente in ambienti lounge, accanto a divani e poltrone, fungendo da comodo appoggio supplementare per laptop, libri o oggetti personali.