Dalla suggestione del graffio, indicatore di utilizzo intensivo di un oggetto, nasce da un'idea di Paolo Benevelli, la madia Graffio di De Castelli. Graffi, solchi, segni filiformi rigano la superficie del metallo raccontandone il passato attraverso il disegno di intrecci casuali: dalla suggestione del graffio, abituale indicatore di utilizzo intensivo di un oggetto, nasce l'idea di incidere nuove trame come metafora di vita vissuta. Le imperfezioni diventano memoria, esaltando l'essenza della materia.
Depositate per sempre sulle ante della madia, sono l'anticipazione di una storia ancora da condividere.