"La città scritta" nasce dalla tesi di dottorato di Stefano Boeri rielaborata e ampliata in un saggio che affronta a distanza di trent'anni il pensiero e l'opera di Carlo Aymonino con il complesso del Monte Amiata nel Gallaratese, Vittorio Gregotti con l'Università della Calabria e Aldo Rossi con il Cimitero di Modena. Tre opere/manifesto, destinate però a una rapida decadenza rispetto alle intenzioni dei progettisti e perciò capaci di svelare la "schizofrenia di una disciplina che mai s'interroga sugli esiti fattuali delle proprie intenzioni". Scrive Boeri nell'introduzione: "La città, la città abitata stava sullo sfondo (…). I fenomeni nuovi e vitali che la percorrevano e gli spazi che da questi fenomeni venivano plasmati - e dunque cambiati - erano ancora lontani dalle curiosità dell'Accademia; considerati alla stregua di un brusio distante, perfino fastidioso".
Due ritratti inediti di figure cruciali dell'urbanistica italiana, quali Bernardo Secchi e Giancarlo De Carlo, completano il libro corredato da un puntuale apparato iconografico, in un accostamento personale che costituisce soprattutto un omaggio a due modi differenti di leggere e scrivere la città.

Il libro "La città scritta" sarà presentato da Stefano Boeri e Marco Belpoliti domani, mercoledì 14 dicembre alle ore 18.30,  alla libreria Galleria Carla Sozzani.