In occasione del Festival dell'Architettura di Roma / FAR25 che si terrà dal 20 al 25 giugno, ideato e realizzato dall’Ordine degli Architetti PPC di Roma e Provincia, lunedì 23 giugno 2025 alle ore 20, presso la Casa dell'Architettura (Piazza Manfredo Fanti 47, Roma), verrà proiettato il documentario “La casa di Cini Boeri”, scritto da Maddalena Bregani e Stefano Santamato, prodotto daThe Blink Fish con la collaborazione dell’Archivio Cini Boeri e il Patrocinio del Comune di Milano.

Cini Boeri, una delle più importanti protagoniste della storia del design e dell’architettura del Novecento, viene celebratanell’ambito dell’evento annuale dedicato alla valorizzazione dell'architettura contemporanea e della cultura del progetto. Un documentario poetico e vibrante racconta la vita intensa e l’opera geniale dell’architetta e designer attraverso la rappresentazione dei luoghi della sua vita, le testimonianze dirette di chi l’ha conosciuta e le sue stesse dichiarazioni.

La proiezione verrà introdotta dall’autore, Stefano Santamato, e da Cristina Moro, curatrice dell’Archivio Cini Boeri e autrice del libro Con assoluta autonomia Cini Boeri (edito da Electa, 2024, e parte della collana Oilà).
Attraverso sopralluoghi, incontri con ex collaboratori e persone che l’hanno conosciuta da vicino, con un ricco apparato iconografico, “La casa di Cini Boeri”accompagna lo spettatore alla scoperta dei progetti che hanno costellato il percorso di una donna straordinaria, facendo emergere la visione di una disciplina rigorosa, democratica e rivoluzionaria.

Contribuiscono alla composizione del ritratto di Cini Boeri, i tre figli, Sandro, Stefano e Tito Boeri, il critico e curatore d’arte Hans Ulrich Obrist, la studiosa del Design Chiara Alessi, la designer e paesaggista Petra Blaisse, l’architetto Rem KoolhaasPaola Antonelli, senior curator del dipartimento di Design e Architettura del MoMA di NY e l’amico musicista Ludovico Einaudi.

“La casa di Cini Boeri” è Milano: la città dove Cini Boeri è nata nel 1924, dove si è formata al Politecnico, dove ha lavorato con grandi maestri dell’architettura come Gio Ponti e Marco Zanuso, e dove nel 1963 ha aperto il suo studio. La città dove ha sempre vissuto, prima con la famiglia di origine poi con il marito e i figli piccoli, con i figli adolescenti e poi da sola, in un appartamento luminoso e accogliente, aperto alle energie della città.

“La casa di Cini Boeri” è una casa innovativa e gioiosa, per abitanti giovani, stanchi dei salotti borghesi con gli spazi rigidi, i mobili pesanti e austeri. Quelle da lei progettate, sono case con una pianta fluida, mobili su rotelle, popolate da oggetti di design sperimentali e sorprendenti, dai nomi buffi: il divano “Serpentone”(1971), il “Bobo”(1967), gli “Strips” (1972), le “Pecorelle” (1972) e il “Botolo” (1973) per Arflex; la poltrona  Ghost” (Fiam 1987);  le lampade “Papero” (1971) e “Lucetta” (1973) per Stilnovo. Opere di design industriale diventate di culto, per le quali Cini Boeri è stata insignita per due volte del Compasso d’oro, fino a ricevere nel 2011 il Compasso d’oro alla carriera.

“La casa di Cini Boeri” sono le architetture che ha progettato, dalle forme radicali e dai nomi suggestivi, costruite in stretto rapporto col paesaggio in luoghi diversi: la “Casa Bunker” costruita per sé e la famiglia nel 1968 sugli scogli selvaggi dell’Isola La Maddalena in Sardegna, la “Casa Rotonda” e la “Sbandata”, anch’esse a La Maddalena, e la “Casa nel Bosco” in un bosco di betulle a Osmate (Varese).