architect: Studio Reveria

location: Milano

year: 2019

All'ultimo piano dell'Hotel Litta Palace di Milano apre i battenti un nuovo spazio di incontro, dallo stile industriale e contemporaneo: un macro contenitore di design inondato di luce naturale. Attico nasce da un progetto di restyling finalizzato a rendere l'ambiente un luogo di aggregazione, per eventi, business o leisure.
L'Hotel Litta Palace è stato disegnato nel 2004 dall’architetto Luca Scacchetti che ha concepito un progetto di urban resort. Duecentocinquanta metri quadri interni a cui si affiancano oltre cento metri quadri di terrazza affacciata sulle Alpi, realizzati come un involucro cangiante e versatile, capace di cambiare volto a seconda del suo utilizzo temporaneo e trasformarsi in spazio per eventi di vario tipo: dalle company dinner ai concerti, dalle conferenze ai meeting, dai party alle proiezioni.

Il progetto di restyling, voluto dalla proprietà, la famiglia Albanese e Perini, è stato affidato allo Studio Reveria di Laura Delfina Sari, che ne ha ridisegnato le forme al fine di alleggerire lo spazio, rendendolo più informale e spontaneo. La doppia esposizione vetrata, di cui una parete di quaranta metri lineari, rende l’ambiente particolarmente luminoso e leggero agli occhi. Materiali intensi, legni laccati, metalli, tessuti di varie intensità e trame, oggetti inusuali e decontestualizzati caratterizzano l’ambiente, strutturato a forma di T.
All’ingresso di Attico, una zona bar caratterizzata da intonaco grezzo color terra, a contrasto col resto dello spazio grigio scuro, arredata con tavoli alti e sgabelli. A seguire lo spazio è suddiviso in due sezioni: l’ala sinistra è una lounge a tutti gli effetti, dal sapore morbido e accogliente, allestita con divani e poltroncine che permettono di vivere l’ambiente in maniera più rilassata. L’ala destra è uno spazio mutevole, tecnologicamente avanzato, che può trasformarsi in sala proiezioni per eventi aziendali, sala conferenze, sala per cene, o ancora spazio vuoto per balli e feste.
Lo spazio interno dialoga con l’esterno, affacciandosi sulla grande terrazza, fluida e industriale, anch’essa modulabile, con catini, tronchi e botti al posto di tavoli e sedute, e piante tropicali che seguono la spontaneità del locale. Forme arrotondate, boiserie, legni in noce naturale, pietre locali come il Ceppo di Gré si mischiano a tavoli in lamiera, carta da parati, tappeti morbidi e pezzi originali anni Cinquanta. Gli arredi sono in parte firmati da importanti marchi del design made in Italy, ma non manca il su misura, realizzato grazie alla collaborazione di diverse realtà artigiane del territorio.