architect: AMDL CIRCLE, Michele De Lucchi

location: Mornico al Serio, Italy

year: 2024

Il Padiglione Pedrali di AMDL CIRCLE e Michele De Lucchi si presenta come una grande copertura sopraelevata che ospita due livelli espositivi, quello al primo piano accoglie la mostra "Pedrali60, we design a better future" a cura di Luca Molinari Studio, mentre un grande portico al piano terra traccia un percorso che aiuta a riflettere sulla necessità di trovare una dimensione condivisa in cui costruire il nostro futuro.

Ottavio Tomasini

L'intera struttura del Padiglione Pedrali è in legno certificato PEFC, un materiale che racchiude in sé la tradizione artigianale e l'innovazione produttiva che sono alla base dei valori dell'azienda. Il progetto risponde all'esigenza di Pedrali di creare un'architettura temporanea, agile e funzionale che riassuma la sua volontà di rinnovamento continuo e sia destinata a una seconda vita all'interno della sede di Mornico al Serio, in piena armonia con il territorio circostante.

Ottavio Tomasini

La struttura principale è costituita da portali ad arco, collegati tra loro da travi orizzontali. Al livello superiore, un secondo telaio di travetti si interseca con gli estradossi per sostenere il grande tetto in scandole di larice che scende ad avvolgere il pavimento in abete. Entrambi i lati del padiglione sono aperti, permettendo alla luce naturale di inondare l'interno.

Filippo Romano

Al piano terra, i pilastri a vista costituiscono le gambe simboliche della struttura e creano un suggestivo portico. I visitatori sono accolti da una scala d'ingresso che ha una duplice funzione: punto di accesso alla mostra e piattaforma dove i visitatori possono riposare o sedersi per partecipare a presentazioni e conferenze. In cima alla scalinata si trova l'area di accoglienza che nasconde alla vista lo spazio retrostante, suscitando curiosità per ciò che si trova al di là; ed è proprio qui, nella galleria sospesa tra gli archi, che inizia il percorso.

Filippo Romano

La mostra si snoda lungo due pannelli di legno che ripercorrono progressivamente i 60 anni dell'azienda attraverso le voci dei protagonisti, i prototipi, le grafiche, i cataloghi e i progetti che hanno fatto crescere l'azienda nel tempo. "La mostra offre una rilettura critica di un elemento importante del panorama del design italiano, e uno sguardo al futuro attingendo alla forte spinta imprenditoriale e innovativa di Pedrali. Comunità, ricerca, sperimentazione, sostenibilità, qualità diffusa, forte legame con il territorio e dialogo bidirezionale con i designer sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano la mostra e i suoi percorsi", afferma il curatore Luca Molinari.

Filippo Romano

Su una faccia dei pannelli bifacciali sono esposti oggetti fisici, mentre sull'altra sono appesi monitor che raccolgono le testimonianze e le voci della comunità di Pedrali. I piedistalli in legno, tra i portali ad arco, accendono i riflettori sui pezzi di design più iconici, rivelando l'esperienza e la capacità produttiva di questa azienda 100% Made in Italy. Il percorso termina all'estremità aperta della galleria come un invito a guardare avanti, verso il mondo esterno e il futuro.

Ottavio Tomasini

Una seconda scala conduce al portico del piano terra, dove la mostra prosegue. Questo spazio si ispira alle logge degli antichi edifici pubblici, un tempo al centro della vita civile delle città del Nord Italia, in cui i cittadini potevano passeggiare, interagire e ripararsi dalle intemperie. Il Padiglione Pedrali vuole essere anche un invito a riflettere sulla responsabilità di ciascuno nei confronti del precario equilibrio del nostro pianeta. In linea con questa riflessione, è stata allestita una metaforica foresta di specchi, intervallata da pannelli con i volti e le parole delle persone che con passione costruiscono la comunità di Pedrali, giorno dopo giorno.

FIlippo Romano

L'allestimento è pensato in modo che il visitatore possa immergersi e perdersi in un bosco magico in cui le immagini di chi lavora oggi in Pedrali si sommano alle proprie rifrazioni, creando così un ritratto prismatico di una comunità che si allarga sempre di più e si estende idealmente a tutti, proiettando l'azienda verso il suo futuro.

Michele De Lucchi