Circa 30 tele popoleranno il suggestivo laboratorio di via Senese e l’Atelier di via Romana del Bronzetto con un allestimento essenziale a rappresentare un viaggio, il percorso compiuto da Fabio Luciani che, dopo una lunga storia professionale come pr di aziende manifatturiere e di design, presenta in anteprima una nuova visione e una nuova esperienza di comunicazione aziendale, legata stavolta all’espressione pittorica.
Qualcosa, in questi quadri, potrebbe riportare alla mente i balletti ‘meccanici’ di Leger, ma le forme rappresentate da Luciani sono tutt’altro che freddi echi di una epopea industriale o artigianale: si stagliano sulla tela e rivelano il loro proprio valore estetico e la propria dignità, raccontando in modo immediato i segreti dei luoghi deputati alla techne, per dirla come i Greci, al saper fare che è anche arte e insieme di attività non solo manuali, ma anche intellettuali.
"I dipinti di Luciani - scrive il critico Nicola Nuti - ristabiliscono la relazione con il 'fare', ovvero quel complesso di perizie che nel Rinascimento aveva creato le 'botteghe', fucine di arte e di alto artigianato insieme. Tutti i quadri appesi, o meglio sospesi, nell’ambiente di lavoro generano un dialogo nello spazio prima che con lo spettatore, tanto che ogni pittura sembra complementare alle altre. Un percorso espositivo che non è lettura di una mitografia personale, ma la ricerca di un’unità narrativa e poetica".

Per oltre 30 anni il lavoro di Fabio Luciani è consistito nel raccontare alla stampa, dando loro un valore identitario, oggetti e progetti di tante aziende di arredamento, di design, di materiali, dalle più grandi e affermate alle piccole di assoluta nicchia.
Un lavoro amato e vissuto in tutti i suoi aspetti con passione e dedizione, che ha dato a Luciani anche l’opportunità di entrare nel ‘ventre’ di ogni azienda visitata, di registrare immagini ed emozioni: in poche parole di conoscere e apprezzare quelle fasi del bello che ancora non è, che si ‘fa’, in divenire. Da qui nasce il progetto de ‘Il bello prima del bello’: un viaggio che porta il mondo e i processi della produzione aziendale vicino all’espressione artistica, donando una dignità espressiva anche a ciò che dell’oggetto prodotto e del manufatto ‘perfetto’ resta nascosto ai più.
Un progetto che cerca di fare luce su un aspetto del tutto originale e non ‘ufficiale’ della vita di quelle imprese, artigianali o industriali, che appartengono al nostro territorio, che ne fanno parte e che sono radicate nella nostra storia: dal banco di lavoro al polveroso scaffale di magazzino i diversi materiali balzano sulle tele di Luciani, generando una ‘poetica‘ dei luoghi di lavoro costruita sulla luce, sulla profondità, sulle ombre e soprattutto sulle emozioni, grazie a tinte e procedimenti acrilici con prevalente componente metallica e materica.

La pittura di Luciani nasce da una sensibilità da sempre espressa con gli acquarelli, ma soprattutto dalle tecniche apprese nei corsi del professore Marco Cavallini che l'hanno aiutato a manifestare meglio e in modo articolato questa sua passione. Una pittura con chiara matrice figurativa, ma che in modo naturale volge in alcune opere all’informale e pure all’astratto, ogni volta che l’artista vuole togliere ‘peso’ alla matericità mai negata dei suoi soggetti, evidenziandone la sottile e impalpabile trama poetica.
È con piacere e soddisfazione che il team Bronzetto apre il proprio laboratorio e l’atelier al progetto di Fabio Luciani e alla sua mostra. Fondata nel 1963 da Antonio Calcinai, oggi il Bronzetto è una realtà produttiva dinamica che sta sul mercato dell’interior design di squisita fattura made in Italy, riuscendo a coniugare il saper fare legato alla tradizione della ‘bottega’ fiorentina e alla lavorazione di bronzo e ottone con le nuove e sempre più performanti tecnologie di lavorazione.
Dagli inizi in poi il Bronzetto è sempre cresciuto, affermandosi su diversi mercati esteri, quello USA in primis, grazie alla qualità dei manufatti e alla finezza delle lavorazioni. Con gli anni ’90 e l’ingresso in azienda dei figli di Antonio, Simone e Pierfrancesco, si avvia una riflessione che porta a un cambiamento.
Un cambiamento necessario, per non dire vitale, di reinterpretare la propria realtà di bottega artigiana e riattualizzarla: la squadra del Bronzetto ha dunque sposato il proprio baricentro sulla filosofia dello Slow Interior: un pensiero e un approccio alla produzione di complementi di arredo che si concentra sul processo, sull’origine e sui materiali. Un modo di fare design che valorizza, allo stesso momento, individuo e ambiente, che va ‘lento’ per scelta e che riporta al centro della questione un ‘consumo’ etico e consapevole in tutte le forme possibili degli oggetti d’arredo.

Parliamo dunque di una realtà d’impresa sui generis, un caso di eccellenza nel panorama fiorentino, che sta mostrando a un pubblico di estimatori dal respiro sempre più internazionale una identità degna di nota, in grado di ottenere, attraverso prodotti e collezioni, consensi e apprezzamenti in tanti paesi del mondo. Un carattere che porta, oggi, una realtà come il Bronzetto a sostenere con convinzione anche quei progetti e quelle forme di espressione creativa che, come il ‘Bello prima del bello’ si originano proprio da una ricerca e da uno sguardo sensibile e curioso che cerchi e valorizzi ciò che non è scontato dell’essenza del fare impresa, la sua unicità e, perché no, la sua poetica.

Il Bello prima del bello
Materiali e artigianalità
26-27-28 Novembre
Bronzetto, in bottega via Senese 50r
Firenze

(La mostra prosegue nell’atelier di Via Romana 151r a Firenze)