Martedì 8 giugno alle ore 17.00 la Fondazione Culturale De Felice di Napoli presenta il nuovo libro di Gioconda Cafiero Ezio Bruno De Felice. Allestimenti Domesticipubblicato dalla casa editrice LetteraVentidue. L’appuntamento si svolgerà online in diretta sulla piattaforma Cisco Webex.
L’incontro aprirà con i saluti di Marina Colonna, Presidente Fondazione Ezio De Felice, Roberto Fedele CTS Fondazione Ezio De Felice, Michelangelo Russo, Direttore del DIARC - Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, e Leonardo Di Mauro, Presidente dell'Ordine degli Architetti PPC di Napoli e Provincia. A seguire gli interventi di Luca Basso Peressut del Politecnico di Milano, Paolo Giardiello DIARC e Ugo Carughi Presidente Do.Co.Mo.Mo Italia Onlus.
Sarà presente l’autrice Gioconda Cafiero dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

L’idea del libro nasce dall’interesse suscitato dal progetto della casa che Ezio Bruno De Felice ha concepito e realizzato per sé e per la moglie Eirene Sbriziolo a Napoli, nella seconda metà degli anni ’90. Pur lavorando nel meraviglioso studio sul mare a Palazzo Donn’Anna, oggi sede della Fondazione, De Felice scelse di abitare nel cuore del centro antico, a calata Trinità Maggiore, in prossimità di Piazza del Gesù. Oggi la casa è la sede distaccata della Fondazione e conserva circa 8.000 volumi che costituiscono il patrimonio librario e la Biblioteca della Fondazione De Felice.
Il libro di Gioconda Cafiero mette in luce un aspetto meno conosciuto dell’opera di Ezio De Felice e rivela il tema inedito della sua produzione riguardante l’ambito del progetto domestico e dell’arredamento di interni. “Ciò che ha guidato l’idea di questa ricerca non è stata la curiosità di portare alla luce opere minori, sconosciute ai più, ma la convinzione che vi sia una relazione sul piano del metodo tra i suoi noti progetti di Musei e gli Allestimenti e i meno noti progetti di Interni, che trascende i programmi funzionali e gli steccati imposti dagli ambiti disciplinari e dalla misura dell’intervento, per condensarsi sul modo di intendere lo spazio, il rapporto con la Storia, la costruzione ed il processo creativo.” - si legge nell’introduzione al libro.

©Stefano Perrotta

Il progetto di una casa per un architetto, particolarmente la propria casa, acquisisce un significato rilevante in quanto luogo di verifica e di sintesi di idee e principi che strutturano progetti di respiro molto più ampio e aiuta a comprendere e conoscere meglio l’insieme delle sue opere e la sua idea di Architettura, la poetica di un progettista, la sua misura etica ed estetica.
“È su questi principi che si basa la ricerca della Cafiero che arriva all’illustrazione dei fondamentali criteri progettuali di De Felice, non lontano da molti suoi contemporanei come Carlo Scarpa, Franco Albini, i BBPR che hanno segnato una felice stagione della cultura architettonica italiana nell’incontro tra antico e contemporaneo”, come scrive Ugo Carughi, presidente di DoCoMoMo Italia.

©Stefano Perrotta

Dopo i capitoli dedicati al progettista De Felice e alla sua casa in Calata Trinità Maggiore, non mancano riferimenti ad altri interni e opere più note di De Felice come i progetti per il Museo Provinciale di Salerno o per i diversi spazi del Museo di Capodimonte tra cui il progetto per il Gabinetto Disegni e Stampe e l’importante progetto del nuovo auditorium del Museo realizzato tra il 1969 e il 1971 e purtroppo oggi completamente smantellato. Il libro prosegue nell’esposizione di altre opere realizzate a Napoli come Casa Ostuni Cafiero a Posillipo, Casa Monti Gatti a Palazzo Donn’Anna, Casa Martinez a Capodimonte e altre ancora. Così come nella descrizione dell’invenzione di arredi fuori dagli schemi convenzionali. Attraverso la narrazione delle sue opere di allestimenti interni, il libro racconta la genialità di De Felice da sempre uomo eclettico, dai molteplici interessi, considerato uno dei caposcuola dell’esperienza museografica italiana, che a partire dal dopoguerra, insieme ad altri prestigiosi esponenti del mondo dell’architettura italiana, ha tracciato le linee di una moderna tendenza culturale del “fare museo”, in cui restauro architettonico e allestimento museale diventano parte di un unico tema progettuale.

©Stefano Perrotta

C’è un legame di tipo ermeneutico tra il lavoro in ambito museografico, quello nell’ambito del restauro e i progetti domestici. Come nello spazio espositivo così negli interni domestici lo spazio diviene progressivamente protagonista in virtù di un approccio esperienziale alla sua articolazione, fondato su di una accezione dell’architettura come arte dello spazio, che non produce scenari ma spazi di vita”, scrive ancora Gioconda Cafiero.
L'evento è organizzato in collaborazione con il DiArc, Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Ordine degli Architetti PPC di Napoli e Provincia e Do.Co.Mo.Mo Italia Onlus.