architect: We made That
location: 168 Old Kent Rd, Londra, Regno Unito
year: 2018
Un'estensione in alluminio corrugato di colore rosso, dal nome East Street Exchange, è stata aggiunta a una biblioteca degli anni '60 nel sudest di Londra, per dargli "una nuova prospettiva di vita". Un contrasto materico con l'edificio esistente costruito nella tipica tessitura inglese di mattoni rossi ma della quale ne riprende – seppur in chiave conteporanea – le tonalità di colore. East Street Exchange è pensato dai progettisti come uno spazio pubblico flessibile per fornire un luogo di incontro economicamente accessibile ai gruppi della comunità del quartiere.
Insieme alla riqualificazione del mercato di East Street, il progetto è uno dei due progetti cardine che sono stati realizzati nell’ambito di una strategia comunitaria, con finanziamenti provenienti dall'amministrazione comunale di Londra. Una addizione volumetrica rosso vivo spunta nella strada tra gli edifici di un quartiere degli anni ’60 mostrandosi completamente diverso dall’ambiente circostante suggerendo nuove funzioni a servizio per la città.
"L'estensione rosso vivo spunta nella strada dall'edificio esistente e appare marcatamente diversa dall'ambiente circostante per suggerire le nuove funzioni contenute all'interno"
Una grande apertura angolare permette l'ingresso necessario della luce ma, cosa ancora più importante, permette una trasparenza funzionale in grado di integrare l'esterno con l'interno. Gli interni di East Street Exchange sono pensati dai progettisti in modo da essere i più flessibili possibili; due sale attrezzate con mobili flat-pack su misura possono essere nascosti o riposti su pareti di legno per creare quindi più configurazioni e funzioni alternative. Le finiture industriali, con luci a sospensione e dettagli rossi si abbinano alla scelta materica della facciata.
Il progetto East Street Exchange fa parte della strategia What Walworth Wants, che è stata commissionata dal Southwark Council e dalla Greater London Authority per apportare miglioramenti all'area.
Un scelta importante e significatica quella di intervenire su una libreria che sempre più tende ad essere un luogo del passato; Oliver Goodhall, cofondatore di We Made That ha dichiarato che "è bello vedere una libreria estesa, con all'interno altre funzioni della community create, piuttosto che le solite notizie di chiusura delle biblioteche"