location: TATE

year: 2019

La Tate Britain presenta un'importante retrospettiva del leggendario fotografo britannico Sir Don McCullin. Rinomato come uno dei più grandi fotografi viventi della Gran Bretagna, McCullin ha catturato immagini di conflitti da tutto il mondo, tra cui Vietnam, Irlanda del Nord, Libano e Biafra. Spesso scattate a grande rischio personale, queste fotografie indimenticabili saranno mostrate insieme al lavoro di McCullin nella fotografia documentaria, ai suoi incarichi di viaggio e al suo impegno a lungo termine con il paesaggio e le nature morte. Con oltre 250 fotografie, tutte stampate dall'artista stesso nella sua camera oscura, questa mostra è un'occasione unica per vedere la portata e i risultati della carriera di McCullin.

The Guvnors in their Sunday Suits, Finsbury Park, London 1958

Don McCullin ha iniziato a scattare fotografie negli anni Cinquanta, documentando i dintorni e la comunità locale nel suo nativo Finsbury Park, Londra. Nel 1958 la sua fotografia The Guvnors, un ritratto di una famigerata gang locale, fu pubblicata su The Observer, lanciando la sua carriera di fotoreporter. Lavorando prima per The Observer e poi per The Sunday Times Magazine, McCullin ha continuato a catturare i principali conflitti in tutto il mondo, dal Vietnam e dal Congo a Cipro e Beirut. La mostra comprende alcune delle fotografie più iconiche di McCullin tra cui Shell-shocked US Marine, The Battle of Hue 1968, Starving Twenty Four Year Old Mother with Child, Biafra 1968 e Irlanda del Nord, The Bogside, Londonderry 1971. Oltre alle stampe in gelatina d'argento stampata a mano di McCullin, la mostra comprende anche la rivista del fotografo, i fogli di contatto, il suo casco e la macchina fotografica Nikon che si è presa un proiettile per lui in Cambogia.

Mentre McCullin è stato più conosciuto come fotoreporter e corrispondente di guerra, si è sempre impegnato nella fotografia documentaria in Gran Bretagna, raffigurando scene di povertà e di vita della classe operaia nell'East End londinese e nel nord dell'Inghilterra. Dalla popolazione senza fissa dimora e priva di diritti di Whitechapel negli anni Settanta ai paesaggi industriali di Bradford, Liverpool e Durham, McCullin ha esposto le mutevoli condizioni sociali nel Regno Unito. Queste opere sono esposte insieme ad altre fotografie scattate in tutto il paese, compresi gli studi di carattere delle persone al mare e ad Ascot.

McCullin è stato influenzato anche dai paesaggi meditativi della campagna britannica, in particolare dal Somerset, dove ha vissuto negli ultimi 30 anni. Le nature morte e i paesaggi sono diventati un punto focale per McCullin dagli anni Ottanta in poi. Si è immerso negli immensi panorami a pochi passi da casa sua, mentre le sue nature morte, prese soprattutto nella sua cucina, sono un'esplorazione di luce, texture e composizione.

Homeless Irishman, Spitalfields, London 1935

Le fotografie più recenti di McCullin per il suo progetto in corso 'Southern Frontiers' collega i due filoni chiave del suo lavoro: conflitto e paesaggio. Per anni McCullin ha documentato i resti fisici dell'Impero Romano nei paesaggi nordafricani e levantini, compreso l'antico sito di Palmyra. L'anno scorso è tornato in Siria per documentare le distruzioni e le demolizioni deliberate intraprese dal cosiddetto Stato islamico. La mostra si conclude con queste potenti opere tra cui Il teatro sulla città romana di Palmira, in parte distrutta dai combattenti dello Stato islamico nel 2017.

Don McCullin è curato da Simon Baker, direttore della Maison Européene de la Photographie, Parigi, con Shoair Mavlian, direttore di Photoworks, assistito da Aïcha Mehrez, Assistant Curator of Contemporary British Art, Tate Britain. È accompagnato da un catalogo interamente illustrato e da un programma di conferenze ed eventi in galleria.

5 February – 6 May 2019
Tate Britain, Level 2 Galleries
Supported by the Don McCullin Exhibition Supporters Circle and Tate Patrons
Open daily 10.00 – 18.00
For public information call +44(0)20 7887 8888
visit tate.org.uk or follow @Tate