Architetto di grande pregio nonostante la brevità della vita (Milano 1910-Mauthausen 1945), protagonista del dibattito italiano entro il gruppo dei BBPR, Gian Luigi Banfi è stato un considerevole fotografo e fotografo di architettura. L’occasione offerta all’Università Iuav di Venezia dal figlio Giuliano di presentare per la prima volta la ricerca architettonica del padre attraverso l’indagine fotografica da lui condotta consente di sfogliare nuove pagine del Razionalismo italiano, leggendo le opere realizzate e i cantieri, la modernizzazione di Milano, gli allestimenti della Triennale, l’itinerario nell’interiore nell’industrial design, gli esiti dei grandi concorsi di architettura.


Un’indagine dall’interno tramite l'occhio misuratore del compositore e del costruttore, che indaga e fissa architetture e città nel loro farsi nel XX secolo; lo svelarsi attraverso l’obiettivo fotografico dell’architetto che, mentre sorveglia e indirizza la costruzione, scruta l’apparire di un nuovo pensiero creativo. Tra i 2.200 negativi di Gian Luigi Banfi e i molti loro provini (scattati tre il 1938 e il 1943 e tuttora inediti dopo 75 anni) ne sono stati scelti alcuni come punti di osservazione sulla sua opera di architetto e fotografo, nei BBPR e fuori da quella compagine. La mostra appartiene alla ricerca che il “sistema” Archivio Progetti dell'Università Iuav di Venezia sta conducendo fin dalla mostra su Rogers tenuta alla Fondazione Masieri negli anni ’90, ricerca successivamente alimentata dalle donazioni fatte dai BBPR, quindi da quella del fondo Enrico Peressutti da parte della figlia Marina.


La mostra è aperta allo spazio Gino Valle del Cotonificio dal 26 febbraio al 15 marzo.

Comporre, costruire, fotografare
L’architetto Gian Luigi Banfi fotografo razionalista
dal 26 febbraio al 15 marzo
Spazio Gino Valle del Cotonificio
Venezia