La bellezza del rigore: Ceccotti Collezioni presenta un classico dell’arredo per interni firmato Gianfranco Frattini. La riedizione fa parte di una nuova linea produttiva che vede la riscoperta di icone del design riproposte grazie alla sapienza artigianale e progettuale dell’azienda toscana. Al centro la passione per il legno e l’amore per i materiali lavorati con cura e attenzione al dettaglio. Lo scrittoio disegnato per Bernini da Gianfranco Frattini risale al 1957. Conosciuto originariamente con il nome di Modello 530, il mobile è stato ribattezzato “Nòs” - che significa noce in dialetto milanese - in occasione della sua riedizione da parte di Ceccotti Collezioni a sessantacinque anni dalla prima messa in produzione. Dallo stile essenziale e dalle linee rigorose, inizialmente si diffuse principalmente in legno di noce (naturale o tinto) con la base dalla caratteristica forma a clessidra e impreziosita da una cornice che ne sottolinea il profilo.

Grazie anche all’incontro con l’ebanista Pierluigi Ghianda, Frattini nutre sin da subito un grande interesse per il legno, che studia e sperimenta nelle diverse tecniche costruttive. Durante la realizzazione, lavora fianco a fianco con gli artigiani e segue con meticolosa attenzione ogni passaggio esecutivo.
Disponibile in tre versioni differenti, lo scrittoio Nòs sottolinea la visione olistica di Frattini nel pensare gli spazi e gli arredi come un continuum storico: il progetto diventa totalizzante e nulla può essere casuale. I mobili, reinterpretati in chiave moderna, mantengono la loro funzione ma con un’estetica del tutto nuova. La versione standard dello scrittoio presenta un piano di lavoro liscio, sotto al quale si trovano due cassetti con serratura, uno per lato, dotati di una chiave con una maniglia in legno, e tre scomparti, uno frontale e due sul retro. La versione con serranda, invece, rilegge e combina lo scrittoio e il secretaire, un modello elegante e decorativo nato nel Settecento per assecondare il gusto femminile.

Il mobile, rispetto al precedente, aggiunge sopra al piano una mensola con due chiusure a serranda, elemento ricorrente nella progettualità di Frattini. Infine, nella terza versione la base a cassetti viene “replicata” per essere alloggiata anche sul piano fungendo da pratico portaoggetti o documenti. Dalla passione per la cura e la lavorazione del legno che lega Gianfranco Frattini e Franco Ceccotti - sottolineata anche dalla presenza di un esemplare dello scrittoio dell’architetto milanese proprio a casa del fondatore dell’azienda di Cascina - è nata l’idea di ripresentare questo storico elemento di arredo per interni, in piena continuità con il progetto originale. Nelle sue tre edizioni - tutte in noce americano e disponibili nelle quattro colorazioni a catalogo: naturale, moka, brown e dark - si avverte la cura artigianale nella lavorazione del mobile che assume, con autenticità, un aspetto classico e sempre attuale. Luogo della memoria ma anche storicamente custode e testimone del sapere dell'umanità, lo scrittoio, dalle linee essenziali ma ricercate, diventa un elemento di arredo capace di adattarsi in modo armonioso allo spazio grazie a un equilibrio perfetto tra gli eleganti dettagli e la sobrietà della struttura.