Dal 20 aprile 2018 il Museo Novecento ospita periodicamente Paradigma – Il tavolo dell’architetto, una rassegna di incontri che si svolgono nell’ala destra del loggiato coperto al piano terra del museo e vedono protagonisti celebri architetti, collettivi e studi di architettura del panorama contemporaneo. Strumento per eccellenza della pratica dell’architetto, il tavolo di studio rappresenta ciò che per il pittore è il cavalletto e per il musicista è lo spartito, ovvero il supporto della creazione. La sistemazione del tavolo racchiude in sé l’organizzazione mentale della persona che ci lavora e, tra una pila di fogli, l’agenda ed il portapenne, si ritagliano il proprio spazio oggetti legati ai rapporti personali, alle idee, alle abitudini; piccole madeleine che schiudono la memoria al mondo del design e della progettazione.

Di volta in volta figure dell’architettura si alternano per svelare al pubblico i segreti del proprio operare a partire da uno sguardo che nasce dal tavolo di lavoro. Le inedite riflessioni che possono emergere forniscono l’occasione di osservare l’operato degli architetti da un nuovo punto di vista, più intimo e personale.L’architettura entra, dunque, da protagonista al Museo Novecento, edificio che, affacciandosi su piazza Santa Maria Novella, assume il ruolo di trait d’union tra le opere d’arte esposte all’interno e uno dei massimi capolavori dell’architettura rinascimentale: la facciata della chiesa opera di Leon Battista Alberti.

Questa mostra  dal titolo "Baubotanik – a renaissance of what exactly?" si inserisce all'interno dell'evento Sustainable Thinking organizzato dal Museo Ferragamo per porre attenzione alle problematiche sempre più attuali della sostenibilità nelle più diverse forme: dall'ambiente al paesaggio urbano, dal riuso fino alla innovazione ed alla sperimentazione tecnologica. Tutto questo con l'unico intento di sensibilizzare le persone su un tema che vede coinvolto il nostro pianeta e le generazioni future che lo abiteranno. Per questa occasione il Tavolo dell'Architetto si affida all'esperienza progettuale di Oliver Storz e Hannes Schwertfeger fondatori dello studio Baubotanik con sede a Stoccarda.  Dal 2012 lo studio sviluppa – sia tra i banchi dell'università che fuori – una ricerca improntata sull'utilizzo della natura come componente di supporto per gli elementi strutturali e costruttivi di tipo tradizionale. Baubotanik non è soltanto il nome di uno studio ma una vera propria filosofia: rappresenta per i progettisti il passo logico successivo a quella progettazione sostenibile attuale non sempre capace di rispondere alle tante e complesse esigenze ambientali in previsione quindi di infrastrutture urbane sempre più verdi. I progetti Baubotanik emulano chiaramente questo fenomeno: cominciano come strutture estremamente fragili e solo con il passare del tempo si trasformano e si irrobustiscono creando una relazione significativa e stabile con le strutture di acciaio. Una relazione tra elementi naturali ed elementi progettati che detta una scelta sia stilistica che formale determinando anche una estetica innovativa. Una linea di ricerca che vuole mirare a quella integrazione possibilista ed auspicabile con la natura in grado di cambiare il futuro approccio progettuale ad ogni scala.

Baubotanik – a renaissance of what exactly?
Museo Novecento, Piazza Santa Maria Novella
12 aprile - 4 luglio 2019