architect: Maurizio Lai

location: Milano

year: 2019

Con il nuovo progetto IYO Aalto, l'architetto Maurizio Lai evoca le suggestioni del Sol Levante attraverso una sensibilità non di maniera, lontana da stereotipi e luoghi comuni. Lo spazio è la seconda insegna del gruppo, dopo IYO Taste Experience, l'unico ristorante premiato con una stella Michelin in Italia. I richiami alla tradizione nipponica sono molto sottili, lasciando spazio a un linguaggio progettuale dal sapore puro e contemporaneo. Il risultato è un luogo nel quale si rintracciano nuovi canoni estetici e una poetica della materia autonoma, dove la luce si fa strumento di racconto per accompagnare l’ospite alla scoperta di un nuovo livello di esperienza. Lo spazio si affaccia in piazza Alvar Aalto, ai piedi di Torre Solaria e si estende su 320 metri quadri di spazio: si snoda in un percorso che abbraccia la grande cucina a vista, la cantina, l’esclusiva saletta Sushi Banco e il Ristorante Gastronomico. Materiali naturali - legno di noce, porfido, ottone, pelle - si combinano con elementi sofisticati e tecnologici.
Maurizio Lai definisce un ristorante dal sapore assoluto, alla ricerca di simmetrie profonde tra luoghi, attimi di esperienza, atmosfere estetiche, tattili, materiche. Troviamo così trasferiti nello spazio i valori fondanti l’esperienza gastronomica firmata IYO. IYO Aalto coniuga infatti due anime in un unico gesto: la tradizione edomae di Tokyo con i più contemporanei sapori della cucina del Sol Levante. Una duplice esperienza di degustazione, in ambienti progettati sin nei dettagli più minuti.

La transizione dall’esterno all’interno è definita da un ingresso che introduce a una dimensione atemporale e onirica: una bussola con lastre in vetro float e specchi fumé dilata lo spazio, in un gioco di trasparenze e riflessi infiniti. All'interno si è accolti da un’installazione luminosa e un desk, realizzato in porfido grigio-verde fiammato e ottone, che con la sua forma organica introduce un dialogo tra forma e materia che continuerà per tutto il locale. IYO Aalto è infatti caratterizzato dalla presenza discreta e costante di segni che caratterizzano tutte le superfici: piccoli intarsi in ottone annegati nelle doghe in legno dei pavimenti; code di rondine - anch'esse in ottone - che rievocano la cultura dell'alta falegnameria, sino alle viti degli arredi.
Noce canaletto e porfido sono i materiali predominanti in tutti gli spazi. Le pareti, mai continue, definiscono e delimitano gli spazi senza isolarli mai del tutto: come l’imponente setto centrale in lastre di porfido “a spacco” affiancato a superfici bucciardate e tagli di vuoto. Arredi e allestimenti realizzati interamente su disegno sono prodotti in collaborazione con Poliform Contract.

Una piccola sala ripropone per 8 coperti l’edomae zushi giapponese: un insieme di rituali che affonda le sue radici nell’epoca Bunsei (1818-1830), dove i nigiri sono preparati davanti all’ospite. La parete di ingresso è realizzata con brise soleil in noce canaletto e lascia intravedere sia l’ambiente interno sia la grande vetrata che affaccia sul Bosco Verticale e la Biblioteca degli Alberi. Il banco è in noce canaletto, con piano di lavoro e piatti in porfido grigio-verde levigato, caratterizzati da sottili intarsi in ottone. Le sedute in pelle, con una struttura in olmo nero e un rivestimento su misura color cuoio, utilizzato anche per gli imbottiti della sala principale, sono prodotte da Poliform Contract, incaricata della realizzazione di tutto il progetto di arredo, falegnameria, vetreria e lavori in pietra, su disegno. Tra l’ambiente del Sushi Banco e quello del Ristorante Gastronomico, una scansione modulare in vetro contribuisce alla permeabilità degli ambienti, custodendo al suo interno antiche botti di Sakè.
Lo straordinario patrimonio della cucina giapponese viene filtrato dal sapere contemporaneo per offrire un’esperienza autentica e ambiziosa, in una sala pensata per accogliere un massimo di 38 coperti. Il noce canaletto riveste tutte le superfici dello spazio e il soffitto si impreziosisce con lacunari in lamine di vetro float: un tocco di leggerezza per ritrovare i codici classici dei soffitti a cassettoni reinterpretati da Maurizio Lai secondo un'estetica contemporanea.
L’illuminazione dei tavoli è affidata a faretti che restituiscono la luce dove serve senza alterare l’illuminazione complessiva della sala. Tre cabinet lignei a parete scandiscono lo spazio. Progettati su misura, ripresentano alcuni dei dettagli ricorrenti del progetto: le viti in ottone, il legno, la pelle, il vetro. Come sospesi, sono circondati da una fuga che diventa elemento progettuale, interpretazione della poetica giapponese che considera lo spazio vuoto come bilanciamento di equilibri. Materia e superfici si accostano senza mai toccarsi, in un gioco di poetiche assenze. La pulizia e il rigore formale definiscono un linguaggio che rimanda alla tradizione nipponica senza ostentarne o riprodurne stilemi.
I tavoli in legno presentano intarsi in coda di rondine di ottone e, al centro, un piatto girevole in porfido grigio-verde. Alle pareti si trovano pareti mobili scorrevoli in noce canaletto, che fungono da brise soleil e permettono di filtrare la luce esterna a seconda del momento e delle esigenze.

La cantina a parete è una delle più grandi mai realizzate: 3,5x10 m, con 6 diverse zone di temperatura, per ospitare fino a 1.600 bottiglie. Costituita da un’anima in acciaio inox lucido, presenta ante in vetro fumé riflettente (usato anche per il rivestimento del soffitto) e illuminazione interna.
La cucina, cuore pulsante del ristorante, è stata concepita con gli stessi principi di eccellenza delle sale, all’avanguardia della tecnologia. Racchiusa in una teca vetrata, è progettata in ogni dettaglio, con un importante modulo custom che domina gli spazi.
La trasparenza degli ambienti li rende permeabili allo sguardo non solo dall’interno, ma anche da piazza Alvar Aalto, consolidando il rapporto tra ristorante e città. Tutte le porte sono automatiche, con apertura tramite fotocellula per permettere agli chef e allo staff di muoversi con libertà in completa sicurezza.
Nei bagni linee luminose verticali e orizzontali giocano con superfici verticali scure, specchiate a tutta altezza, alternate a lastre di vetro retrolaccato. Pavimenti e soffitti realizzati con lastre di graniglia in vetro riciclato, si riflettono moltiplicando lo spazio, creando un effetto inaspettato e aggiungendo un ulteriore livello di realtà al progetto.
Lavabi e supporti sono realizzati su disegno in acciaio lucido, le specchiere tonde retroilluminate a led.

Scheda progetto
Progetto: IYO Aalto
Località: Milano
Committente: Claudio Liu
Inizio progetto: Settembre 2018
Completamento e consegna: Settembre 2019
Superficie totale: 320 mq
Progettazione e Direzione: Arch. Maurizio Lai
Sviluppo: Arch. Matteo Guidetti, Arch. Giulia Vago
Direzione lavori: Arch. Francesco Dolce
Rubinetteria/accessori bagno: CEADESIGN srl
Segnalatori antincendio: DIESSE ELECTRA spa
Corpi illuminanti: HIPROJECT srl
Cucina, banco sushi, cantina vini: MARRONE srl
Sedute: POLIFORM spa
Allestimenti: POLIFORM CONTRACT & PROJECTS
Sanitari: Giuseppe Giussani RAPSEL srl
Pavimenti/rivestimenti bagno: TREND GROUP spa
Impianto audio: VIVALDI srl