Sabato 10 maggio, in occasione dell'apertura della 19. Mostra Internazionale di Architettura, la Giuria, composta da Hans Ulrich Obrist, Paola Antonelli e Mpho Matsipa, ha assegnato i premi ufficiali della Biennale di Venezia 2025, curata da Carlo Ratti.
Primi fra tutti il Leone d’Oro alla Carriera alla filosofa statunitense Donna Haraway e il Leone d’Oro speciale alla memoria all’architetto, progettista e designer italiano Italo Rota.

A vincere il Leone d’Oro per la migliore partecipazione alla 19. Mostra Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva. è Canal Café di Diller Scofidio + Renfro. Apparentemente un semplice bar, il progetto si rivela in realtà un laboratorio a cielo aperto che va oltre la superficie fotogenica di Venezia. Utilizzando le acque salmastre della laguna dell’Arsenale, il progetto trasforma l’acqua in un espresso, permettendo al pubblico di “bere Venezia”.
Affrontando le sfide ambientali della città, come la contaminazione e le inondazioni, Canal Café purifica l’acqua della laguna grazie a un sistema innovativo sviluppato in collaborazione con Natural Systems Utilities e Sodai. Il processo prevede due flussi distinti: uno purificato naturalmente dalle piante alofite, l’altro tramite tecniche artificiali, che vengono poi miscelati per ottenere un espresso. Il tutto è stato reso possibile anche grazie alla collaborazione con lo chef stellato Davide Oldani, che ha adattato la miscela alla specifica mineralità dell’acqua purificata.
La Giuria ha premiato questo progetto non solo per le sue radici storiche, risalenti al 2008, durante la Biennale di Architettura Out There. Architecture Beyond Building, curata da Aaron Betsky, ma anche per come esso sia “una dimostrazione di come la città di Venezia possa fungere da laboratorio per immaginare nuovi modi di vivere sull’acqua, offrendo al contempo un contributo concreto allo spazio pubblico veneziano.”

Il Leone d’Oro per la miglior Partecipazione Nazionale va al Regno del Bahrain che all’Arsenale espone Heatwave, o Canicola. Si tratta di un’indagine urgente sulle implicazioni ambientali, architettoniche e sociali delle ondate di calore estremo. A curarlo è l’architetto Andrea Faraguna, che mette in mostra una metodologia tradizionale di raffreddamento passivo tipici della regione, che richiamano le torri del vento e i cortili ombreggiati.

Il Leone d’argento viene assegnato al progetto Calculating Empires: A Genealogy of Technology and Power Since 1500-2025 di Kate Crawford, ricercatrice statunitense e Vladan Joler, docente serbo. L’importanza di questa esposizione risiede nella capacità di rendere “visibile l’invisibile, attraversando lo spazio e il tempo”. Questo manifesto visivo di grande formato illustra
come le infrastrutture digitali e sociali si siano sviluppate in modo interdipendente nel corso dei secoli. Per la Giuria “Oggi più che mai è essenziale comprendere gli intrecci tra potere e tecnologia— colonialismo, militarizzazione, automazione e recinzione. L’opera offre una genealogia profonda della tecnologia contemporanea. Questo straordinario diagramma si configura come uno strumento per decifrare il presente e immaginare futuri alternativi”.

Sono quattro, infine, le menzioni speciali della Biennale Architettura 2025.
Richiamando il libro Opera aperta di Umberto Eco del 1962, il Padiglione “Opera aperta” della Santa Sede invita il visitatore a partecipare alla produzione di significato. Questa menzione speciale come Partecipazione Nazionale secondo la Giuria “riconosce la creazione di uno spazio di scambio, negoziazione e riparazione. Opera aperta ridarà vita a una chiesa sconsacrata esistente, con un processo di restauro che avverrà su diversi livelli e coinvolgerà un'ampia gamma di competenze e mestieri.” Come lo definisce il team, “una pratica vivente di cura responsabile e cura collettiva”.

Insieme alla Santa Sede è la Gran Bretagna a ricevere la menzione speciale come Partecipazione Nazionale in quanto è riuscita a creare “un dialogo tra il Regno Unito e il Kenya sul tema della riparazione e del rinnovamento.” Il Padiglione rivela un’architettura definita dall’estrazione, che genera disuguaglianze e degrado ambientale. La Giuria rileva il tentativo di immaginare una nuova relazione tra architettura e geologia.

Le ultime due menzioni speciali come partecipazioni alla 19. Mostra Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva. vengono attribuite ad Alternative Urbanism: The Self-Organized Markets of Lagos di Tosin Oshinowo, in quanto il progetto offre uno sguardo sui mercati di trattamento dei rifiuti dell’economia industrializzata, ed Elephant Chapel per l’esemplare modalità con cui mostra come realizzare una struttura in mattoni durevole utilizzando biomateriali. Lo studio di architettura di Boonserm Premthada impiega lo sterco di elefante per ridurre al minimo l’uso di altri materiali, in un approccio profondamente integrato con l’ambiente. Lo studio ha inoltre realizzato un santuario all’aperto chiamato Elephant World in una provincia della Thailandia, dove esseri umani ed elefanti convivono in armonia da secoli.
