area 126 | hamburg

architect: Behnisch Architekten

location: Hamburg

year: 2009

La nuova sede di Unilever è posta direttamente a fianco dell‘Elba, in una posizione di rilievo sulla HafenCity di Amburgo. L‘edificio apre al pubblico generosi spazi, sia all‘interno che all‘esterno.
Vero nucleo del progetto è il grande atrio centrale, inondato di luce, dove si sviluppa la zona commerciale a piano terra. Proprio la luce naturale diventa protagonista, entrando copiosa dalle ampie vetrate sul tetto che è stato appositamente ottimizzato e serve a illuminare adeguatamente anche gli spazi destinati a ufficio.
In prossimità delle aree d‘ingresso centrali attorno all‘atrio spazi aperti si affacciano sui volumi interni: sono i Meeting Point, da cui si accede agli uffici e dove si trovano strutture ad uso comune quali macchine fotocopiatrici e cucinotti.
I Meeting Point sono collegati fra loro per mezzo di passerelle e rampe.
Gli spazi orizzontali e verticali che si vengono a creare servono prevalentemente a incoraggiare incontri informali, all‘insegna della vivacità e della comunicazione, diffondendo così un senso di comune appartenenza fra i dipendenti.
L‘edificio Unilever è stato progettato secondo i principi dell‘architettura sostenibile in un‘ottica multidisciplinare. L‘approvvigionamento energetico è affidato non tanto a soluzioni tecniche, quanto piuttosto all‘uso di tecnologie che consentono di risparmiare le risorse. Tutte le aree sono state studiate attentamente per catturare la massima quantità possibile di luce naturale. L‘alto grado di flessibilità dell‘edificio permette di adeguare facilmente gli spazi d‘uso a requisiti futuri. Il layout e la disposizione delle singole zone sono progettati per creare condizioni microclimatiche ottimali.
L‘armonia tra edificio e utenti è il criterio che ha guidato tutte le considerazioni progettuali. Tutte le zone dell‘edificio a maggiore intensità d‘uso, in particolare l‘atrio, sono state sottoposte ad analisi per garantire il massimo livello di comfort sotto il profilo acustico, che è stato conseguentemente ottimizzato. La ventilazione è affidata a un sistema ibrido. Quella primaria deriva da mezzi meccanici e viene pompata con aria compressa nei locali attraverso un sistema di filtri e da qui giunge poi nell‘atrio. Gli scambiatori di calore ubicati sul tetto evitano, trattenendola, che l‘energia si disperda.