area 129 | urban architecture

location: Paris, France

year: 2011

Il progetto è espressione di diverse idee concettuali che hanno guidato il nostro lavoro in team, dalla fase della gara fino al completamento dell’edificio: La scuola esiste fin dal 1908, ed era in cerca di una nuova identità. È situata nei pressi della stazione Montparnasse di Parigi, una città spesso percepita come incolore. Eppure, l’area circostante è densamente popolata da facciate in muratura che presentano una tavolozza di colori che va dal giallo del vecchio edificio fino al rosso del Museo Bourdelle che si trova di fronte. La morfologia dell’edificio è espressione da un lato delle limitazioni imposte dal piano regolatore urbano, dall’altro della volontà di aprire il blocco verso la città, e quindi di espandere lo spazio urbano. Una facciata doppia smaltata avvolge l’estensione, proteggendola dai raggi solari. I motivi che presenta evocano da un lato l’idea di un frangisole, dall’altro la serigrafia richiama la gamma cromatica e la geometria della muratura. La persiana smaltata a stecche produce l’effetto di un tessuto variegato dal pattern astratto. Il colore è trattato in modo materico, in una gamma che va dal rosso al giallo. Una volta integrato, l’edificio acquisisce una sua autonomia.
Le stecche motorizzate consentono agli utenti di controllare la luce solare. Il loro movimento crea un edificio il cui aspetto cambia costantemente e non è mai uguale a se stesso. Quest’effetto dinamico è potenziato dai fenomeni di riflessione e diffrazione che si creano sulla facciata. I colori vanno dal pastello nella stagione invernale alle tinte fluorescenti in estate. Variazioni quasi impercettibili nella disposizione delle stecche decostruiscono il riflesso del cielo e gli edifici circostanti trasformandoli in pixel mobili.
L’istituzione è concepita come luogo di aggregazione e incontro fra studenti, professori e imprenditori. La nuova estensione circonda la vecchia facciata della corte interna, creando uno spazio ‘intermedio’, un atrio in cui convergono tutti i percorsi e le linee visive. I limiti spaziali interni ed esterni sfumano in un meccanismo bioclimatico di regolamento passivo della temperatura e del consumo di energia.