Lagere School Sint-Gillis

L’architettura va oltre la semplice produzione di immagini e spazi, oltre l’elaborazione di soluzioni tecniche. È un percorso molto più articolato, una ricerca di sintesi a più livelli, dalla pianificazione urbanistica alla ricerca del dettaglio in ogni parte dell’edificio. Il lato finanziario da un lato,
e i requisiti tecnici dall’altro, condizionano il risultato finale. Sul piano del processo creativo, da molti anni ormai l’architetto non è più colui che possiede competenze specifiche su ogni singola fase del processo costruttivo. Un architetto non deve necessariamente avere la capacità e le conoscenze per dirigere il processo costruttivo, e per garantire che l’insieme diventi più della somma delle parti. L’acquisizione dell’arte architettonica, espressione che pochi osano utilizzare di questi tempi, equivale appunto alla padronanza dell’arte: quella di riunire una molteplicità di fattori, anche molto diversi, in un risultato finale che non sia solo la consegna di qualche metro quadro di superficie utilizzabile. Per andare oltre la dimensione puramente funzionale, l’architetto dovrà introdurre temi conduttori nella sua opera. Può farlo in molti modi diversi, nell’ambito delle varie opzioni di composizione o con l’uso dei materiali. Trasformare un’idea in realtà richiede una notevole quantità di energia, capacità di aderire all’essenziale e di rendere visibile il progetto nel risultato finale. Il lavoro dell’architetto non può cristallizzarsi in nozioni intellettualistiche, limitandosi all’applicazione di idee superficiali e fantasiose. Tutta l’attenzione è assorbita da ciò che è solido, e la preoccupazione principale è trasformare l’idea in un tutto visivo tangibile e sorprendente. Ogni progetto racconta una storia, ma al centro di questa storia c’è sempre l’esigenza di creare qualcosa di solido, il risultato finale tangibile, senza tuttavia dimenticare di creare un’atmosfera unica.