Ha ancora senso parlare oggi di confini tra casa e ufficio? Su questo interrogativo, nell’ultimo anno, USM e UNStudio si sono soffermati a lungo, giungendo alla conclusione che esiste un terzo luogo, quello del lavoro individuale, ma anche condiviso, tipico di coloro che sempre più frequentemente prediligono una modalità di lavoro mobile sfruttando gli spazi di co-working, i lounge-bar, le lobby di hotel, di edifici pubblici, biblioteche, aeroporti, headquarter: luoghi dove il lavoro di individui tra loro sconosciuti diventa a ogni effetto collettivo. Sempre di più il mondo del design e del progetto investiga le azioni che questi luoghi devono favorire per offrire all’uomo le condizioni ideali per esprimere la propria efficienza e creatività, senza trascurare il benessere. USM ne ha identificate quattro: crescere, imparare, pensare, interagire.
Con Making Places, il nuovo atteso concept di UNStudio, USM offre più che uno stand uno spazio narrativo all’insegna di colore, energia e condivisione che i visitatori avranno la possibilità di personalizzare e nel quale i sistemi modulari USM Haller, ancora una volta protagonisti indiscussi, dimostrano di rispondere alle rinnovate esigenze del lavoratore nomade e curioso. Come un ideale spazio di lavoro condiviso, Making Places elimina il concetto di confine per diventare processo collettivo, dove è il pubblico a creare una nuova identità visiva per i sistemi modulari USM Haller, giocando con l’utilizzo di sticker grazie ai quali lasciare il segno del proprio passaggio e porre l’aspetto geometrico e asciutto del grande classico dell’azienda svizzera in una prospettiva allegra, imprevedibile, fuori dagli schemi.