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Nelle assemblee dell’Ordine professionale, in Italia, la presenza femminile, è ancora ridotta, mentre nelle aule universitarie rappresenta la maggioranza di quanti si avvicinano all’architettura. Ma cosa avviene nello stratificato accumulo dalla storia dell’architettura, dall’ideazione alla costruzione, e nel pulsante mondo dell’organizzazione e della comunicazione? Ovunque la presenza femminile è fortissima, ma non sempre è stata convenientemente espressa.
Imprime un vigoroso balzo in avanti, un nuovo libro, orientato a confermare la consistenza dell’ “altra metà del cielo”, nelle posizioni d’avanguardia del Novecento e nell’impegno progettuale d’oggi. Attraverso varie convenzioni, le autrici coordinate da Maria Grazia Eccheli e da Mina Tamborrino, dischiudono il sipario su tante vicende rimaste dimenticate.
Nella sezione “DonnArchitettura” (a cui si giunge dopo anni di ricerche parziali, iniziate con una lontana mostra a Ferrara) viene dimostrata la palese verità contenuta nel chiasmo identificativo. Sono ricostruite situazioni esemplari, intercorse dal tempo individualista di Le Corbusier, del Bauhaus e dei Ciam alla rivoluzione di competenze e di attitudini, richiesta nel Design del dopoguerra. Nella sezione Stanze, gallerie di ritratti, echi di luoghi di culto e visioni di atelier d’arte, allargano l’orizzonte conoscitivo. Conclude la fondamentale sezione “Paesaggi”, dove si intrecciano le tante microstorie di protagoniste recenti. Ciascuna voce lascia capire di aver ancora qualcosa da dire. Anche da questo deve ripartire il futuro.

AA.VV.
donnArchitettura
Franco Angeli 2014