Il vetro diventa arte, l’arte diventa luce: tutto si usa, tutto si abbandona, tutto si recupera per creare nuove forme e nuove esperienze artistiche, all’insegna del riciclo creativo. Sabbia, silice, soda, calce: sono questi i materiali che compongono il vetro e che, riciclati, danno vita alle lampade speciali firmate dalla designer Paola Croci che, in occasione del prossimo Fuorisalone di Milano, saranno protagoniste di una partnership speciale con Momonì. Gli spazi delle vetrine della boutique di corso Como a Milano saranno illuminate dalle installazioni nate all’insegna di creatività e di un nuovo codice estetico che indaga le diverse identità del vetro e i suoi infiniti contrasti. Il centro della filosofia di Paola Croci nasce dall’esplorazione del processo di adattamento della materia che, con le sue espressioni, le trasparenze, i colori, la reazione alla luce diventa un’emozione ed è capace di amplificare, ogni volta, un tipo di luminosità differente.

Il risultato sono pezzi unici, colorati, ognuno con storia diversa e ricca di fascino: tutto muta e nulla va mai perso, con una trasformazione continua e sempre nuova come nei volumi verdi legati da un cilindro blu notte che rimandano ai Totem di Sottsass; o nelle forme panciute dai colori pop di creazioni che vivono accanto a giochi di sfere fumé in eleganti trasparenze o nella forma luminosa che rilegge l’iconico personaggio di Olivia. Una collezione di lighting-design esposta nelle vetrine della boutique di Momonì che amplifica il carattere e l’essenza del brand che fa delle visioni artistiche la chiave interpretativa della sua filosofia, in cui gli stereotipi si rompono e tutto è contaminazione inaspettata, ma sempre estremamente femminile. Un mood riletto dal pret à porter della stagione estiva in capi che mutano e sanno mutare chi li indossa donando una luminosità sempre diversa.
Il vetro mi affascina da sempre; è materia di contrasti solida e compatta ma al tempo stesso fragile e delicata, ha bisogno di calore per essere modellata e prendere nuove e meravigliose forme. L’ho sempre amato in tutte le sue espressioni, le trasparenze, i colori, come muta a seconda della luce , ogni volta mi crea una nuova emozione. L’idea di dare una nuova vita a vetri dimenticati che andrebbero perduti ha per me un fascino irresistibile” dice Paola Croci, milanese di nascita, architetto con passione per l’arte creativa, ha dato origine alle sue creazioni a Venezia e a Murano assemblando pezzi di vetro apparentemente senza valore e creando lampade speciali.