area 101 | álvaro siza

architect: Álvaro Siza

location: Évora, Portugal

year: 19771997

Il quartiere di Malagueira a Evora, 185 km a sud-ovest di Lisbona, a metà strada tra la capitale e la frontiera spagnola, costituisce una delle più vaste operazioni di edilizia popolare a bassa densità realizzate durante il periodo post bellico. Le 1.200 unità abitative costruite su una superficie di ventisette ettari sono il risultato di diversi progetti politici successivi che hanno reso l’operazione particolarmente difficile e complessa. Siza fu incaricato della progettazione e realizzazione del quartiere di Malagueira da Nuno Portas, l’allora segretario di Stato presso il Ministero Nazionale dell’Edilizia, membro del governo provvisorio seguito alla Rivoluzione dei garofani, che già aveva sostenuto Siza per i suoi due progetti abitativi del programma SAAL (associazione dei residenti) realizzati a Porto con la partecipazione degli abitanti.

photo by FG+SG

Il primo programma di Malagueira era finalizzato all’integrazione di comunità svantaggiate o gruppi clandestini, come gli zingari. Dopo la ratifica del governo e la distanza presa da quest’ultimo nei confronti di Nuno Portas, il programma fu tuttavia profondamente modificato. Non si trattava più di progettare con la partecipazione dei futuri abitanti ma piuttosto di applicare un programma di cooperative immobiliari, in cui soltanto i membri delle cooperative avevano il diritto di acquistare gli alloggi. Fu quindi la conclusione del processo di partecipazione su larga scala così caro a Siza, ma anche la fine delle possibilità di integrazione dei gruppi clandestini che vennero abbandonati al loro destino. In una fase successiva, le condizioni di accesso degli abitanti ai locali furono controllate da una burocrazia lenta e inflessibile e questo rese ancor più faticoso capire per chi, alla fine, era stato studiato questo progetto e quali erano le esigenze specifiche degli abitanti. La modifica nel corso dei lavori delle condizioni di un programma già avviato generò una situazione sempre più conflittuale, ma fu soprattutto la mancanza di un finanziamento importante ad imporre non solo una forma di costruzione semplice e poco costosa ma anche la necessità di rinunciare a servizi indispensabili alle unità abitative che ad oggi non sono ancora stati completamente costruiti! Il progetto originale di Siza teneva conto dell’evoluzione delle abitudini dei gruppi svantaggiati, integrando diversi aspetti di questa ricerca nel suo programma e tenendo conto del loro stile di vita. Altro aspetto che suscitò molteplici conflitti fu che Siza aveva previsto una progettazione aperta, atta alla progressiva integrazione di aree commerciali, secondo l’evoluzione delle esigenze abitative.

sketch

Questa proposta non poteva soddisfare le autorità che perseguivano la loro abituale politica di profitto e redditività ottimale. Nel corso degli anni il progetto subì profonde modifiche, procedimento in linea di massima normale e accettabile nella misura in cui i cambiamenti riescano ad apportare miglioramenti alla qualità di vita degli abitanti. Il piano generale fu tracciato secondo due assi principali. Il primo, orientato nord-sud, collega il quartiere clandestino di Santa Maria, sede di piccole attività commerciali, all’altro quartiere clandestino di Nossa Segnora de Gloria, due zone i cui nomi hanno già una parvenza di dignità e umanità. Quest’asse prosegue con un percorso pedonale. L’altro asse, orientato est-ovest, attraversa completamente l’ubicazione del corso d’acqua e serve da collegamento tra questo nuovo quartiere e la città di Evora. Lungo l’asse est-ovest, Siza posizionò numerose costruzioni, tutte scaturite da una stessa tipologia. I complessi di edifici sono leggermente scostati dalla strada; ogni abitazione dispone di un patio e di una parete che la isola dall’altro corpo di fabbrica identico che le dà le spalle. Un’infrastruttura, una specie di viadotto sopraelevato, dà accesso a livello del tetto ai condotti indispensabili agli abitanti per l’alimentazione di acqua, gas, elettricità, mezzi di comunicazione, ecc., e serve da punto di ancoraggio per l’illuminazione urbana. Questo elemento sopraelevato su piloni corre longitudinalmente, parallelamente ai gruppi di case, assicurando un’unità visiva che collega tutte le unità abitative. Gli spazi inferiori possono ospitare tutti i servizi richiesti, secondo le necessità. I servizi principali, come il centro sociale, sono previsti accanto alla struttura d’insieme, alla stregua di spazi interstiziali destinati a diventare, una volta costruiti, i punti di riferimento per il quartiere. Nonostante le difficoltà incontrate, questa esperienza unica nel suo genere può essere considerata un vero successo, grazie alla grande perseveranza, alla perspicacia e al talento di Alvaro Siza, che ha dimostrato in questo modo la possibilità di costruire un’abitazione di qualità ad un costo moderato.
F.B.


progetto: Bairro da Malagueira, Évora, Portugal
date: 1977-94/1977 -
architetto: Álvaro Siza
collaboratori: Nuno Ribeiro Lopes (capoprogetto) Adalberto Dias, Miguel Guedes Carvalho, Eduardo Souto de Moura, Maria Manuela Sambade, José Paulo dos Santos, Bruno Marchand, Jean Gérard Giorla, Chantal Meysman, Luiza Brandão, Luiza Penha, Jose Luís Carvalho Gomes, Zahra Dolatti, José Manuel Soares, João Pedro Xavier, Helena Torgo, Tiago Faria, Christian Gaenshirt, Salvador Vaz Pinto, Carles Muro, Miguel Nery, Daria Laurentini, Peter Cody
disegni: Manuel Amorim, José Bandeira
strutture: GOP (Gabinete de Organização e Projectos, Lda.) João de Araújo Sobreira, João Maria Sobreira, Humberto Vieira
sistema idraulico: Inês Sobreira, Jorge Mata, Raquel Fernandes
sistema elettrico: GESPIC – Alexandre Martins
AVAC: GET – Costa Pereira, Raul Bessa
cliente: Câmara Municipal de Évora
luogo: Bairro da Malagueira, Évora
fotografie: FG+SG