Otto designer e architetti internazionali hanno trasformato gli spazi di lavoro di Vogue Italia in modo inusuale, senza utilizzare pareti mobili per ufficio ma realizzando ambientazioni creative tra arte e design. Mario Bellini, Michael Bargo, Antonio Citterio Patricia Viel, Sabine Marcelis, Faye Toogood, Patricia Urquiola, Muller Van Severen e Quincoces-Dragò hanno aderito al progetto “Life in Vogue” e si sono occupati di rinnovare alcune parti della location milanese.
Faye Toogood ha preso in carico il restyling dell’ufficio dell’editore. Qui ha inserito delle carte da parati rivoluzionarie, ha preso alcuni degli oggetti della sua collezione Roly-Poly e li ha posizionati in modo inusuale. I colori naturali hanno creato un’atmosfera estiva tipicamente milanese. I fiamminghi Muller e Van Severen si sono occupati della sezione Talenti Vogue, dove gli uffici sono diventati un luogo collaborativo, user friendly e “attivatore” di creatività. I designer hanno costruito uno spazio in cui fare brainstorming, dove consultare libri e rilassarsi, tutto grazie a un singolo arredo, la libreria.
Nell’ufficio del direttore creativo si è messa all’opera la designer Sabine Marcelis che ha seguito il concept dei vecchi e nuovi trend. Una semplice tenda divide la stanza, un elemento di grande personalità che richiama l’atmosfera Vogue e che crea una precisa rappresentazione del prima e dopo. Un collegamento netto tra passato e presente. Gli uffici grafici sono stati assegnati ai designer Citterio e Viel, i quali hanno puntato su una connessione tra l’estetica della moda e la struttura del design, singoli frammenti visti da differenti angoli. Dei luoghi definiti da loro stessi “confortevoli, piacevoli e di ispirazione”. Gli uffici della squadra commerciale sono stati assegnati a Patricia Urquiola, che ha sempre avuto un debole per la sinergia tra design e arte. La designer spagnola ha deciso di far fluire la creatività naturalmente, facendo coesistere due temperamenti e due narrazioni, e mettendo in contrapposizione e collegamento due stanze. Un dualismo efficace ed emozionante. La sezione beauty di Vogue è stata affidata al designer Michael Bargo, architetto made in Usa, che ha progettato la stanza come un inno alle industrie cosmetiche del passato, tra muri bianchi, tappeti bordeaux e altre ispirazioni anni ‘60 e ‘70 che si notano anche nella scelta degli arredi. Infine, l’architetto madrileno David Lopez Quincoces insieme a Fanny Bauer Grung hanno dato una nuova luce alla sala riunioni. Questo spazio accoglie influenze internazionali, ma anche piccoli oggetti e mobili di produzione artigianale e Made in Italy. Milano è protagonista di questo luogo: natura futuristica, design contemporaneo e tonalità navy sono gli elementi che raccontano la sua identità. L’ultima sezione degli uffici è stata completata da Mario Bellini, un corridoio multi sensoriale, 32 metri collegati da legno resinoso che segnano il passaggio.