Life in Vogue

(© Andrea Delfino)

Otto designer e architetti internazionali hanno trasformato gli spazi di lavoro di Vogue Italia in modo inusuale, senza utilizzare pareti mobili per ufficio ma realizzando ambientazioni creative tra arte e design. Mario Bellini, Michael Bargo, Antonio Citterio Patricia Viel, Sabine Marcelis, Faye Toogood, Patricia Urquiola, Muller Van Severen e Quincoces-Dragò hanno aderito al progetto “Life in Vogue” e si sono occupati di rinnovare alcune parti della location milanese.

(© Andrea Delfino)

Faye Toogood ha preso in carico il restyling dell’ufficio dell’editore. Qui ha inserito delle carte da parati rivoluzionarie, ha preso alcuni degli oggetti della sua collezione Roly-Poly e li ha posizionati in modo inusuale. I colori naturali hanno creato un’atmosfera estiva tipicamente milanese. I fiamminghi Muller e Van Severen si sono occupati della sezione Talenti Vogue, dove gli uffici sono diventati un luogo collaborativo, user friendly e “attivatore” di creatività. I designer hanno costruito uno spazio in cui fare brainstorming, dove consultare libri e rilassarsi, tutto grazie a un singolo arredo, la libreria.

Nell’ufficio del direttore creativo si è messa all’opera la designer Sabine Marcelis che ha seguito il concept dei vecchi e nuovi trend. Una semplice tenda divide la stanza, un elemento di grande personalità che richiama l’atmosfera Vogue e che crea una precisa rappresentazione del prima e dopo. Un collegamento netto tra passato e presente. Gli uffici grafici sono stati assegnati ai designer Citterio e Viel, i quali hanno puntato su una connessione tra l’estetica della moda e la struttura del design, singoli frammenti visti da differenti angoli. Dei luoghi definiti da loro stessi “confortevoli, piacevoli e di ispirazione”. Gli uffici della squadra commerciale sono stati assegnati a Patricia Urquiola, che ha sempre avuto un debole per la sinergia tra design e arte. La designer spagnola ha deciso di far fluire la creatività naturalmente, facendo coesistere due temperamenti e due narrazioni, e mettendo in contrapposizione e collegamento due stanze. Un dualismo efficace ed emozionante. La sezione beauty di Vogue è stata affidata al designer Michael Bargo, architetto made in Usa, che ha progettato la stanza come un inno alle industrie cosmetiche del passato, tra muri bianchi, tappeti bordeaux e altre ispirazioni anni ‘60 e ‘70 che si notano anche nella scelta degli arredi. Infine, l’architetto madrileno David Lopez Quincoces insieme a Fanny Bauer Grung hanno dato una nuova luce alla sala riunioni. Questo spazio accoglie influenze internazionali, ma anche piccoli oggetti e mobili di produzione artigianale e Made in Italy. Milano è protagonista di questo luogo: natura futuristica, design contemporaneo e tonalità navy sono gli elementi che raccontano la sua identità. L’ultima sezione degli uffici è stata completata da Mario Bellini, un corridoio multi sensoriale, 32 metri collegati da legno resinoso che segnano il passaggio.