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Marco Casamonti: Capita spesso di confondere il tema del Contract con quello delle forniture. Il vero Contract però presuppone che un’azienda abbia un know-how e sappia gestire globalmente una commessa, capacità che raramente le aziende sono in grado di sostenere. Poltrona Frau è una delle poche aziende italiane a fare Contract. Ma cosa si intendete con questo termine?
Alberto Gullini: Il Contract non è la semplice fornitura di un prodotto, ma è prima di tutto un servizio rivolto a un cliente, pubblico o privato, che esiga la realizzazione di un progetto completo, cosiddetto “chiavi in mano”, in tempi stabiliti. Il gruppo Poltrona Frau ha creato la divisione contract, che unisce tutte le divisioni contract delle aziende del Gruppo stesso. Riusciamo così a lavorare in sinergia per coprire tutte le fasce di mercato e per rispondere ai desideri e alle esigenze della comunità nel realizzare grandi progetti.
M.C.: Quando avete cominciato a fare Contract? C’è stato un momento in cui l’azienda ha maturato che era necessario evolvere il suo prodotto in servizio?
A.G.: Poltrona Frau nello specifico ha iniziato questa sua avventura per una scommessa che il presidente Franco Moschini fece con Gian Carlo Menotti, l’allora presidente del Festival dei due Mondi di Spoleto, per l’arredo di sala teatrale, la “sala Frau”. Questo tipo di lavoro non era mai stato nei pensieri dell’azienda prima di allora. A sfida vinta, era il 1982, si pensò di proseguire quest’esperienza. Poltrona Frau negli anni ’30 aveva curato gli arredi nelle sale di prima classe del mitico transatlantico Rex, disponendo già all’epoca delle risorse necessarie per mettersi in gioco in un contract ante litteram. In seguito a questa prima esperienza, e molto dopo grazie al know-how acquisito con la realizzazione del primo teatro/auditorium, sono stati realizzati diversi progetti (alberghi, uffici, ristoranti, aeroporti).
M.C.: Quali sono i settori più importanti, per quanto riguarda Poltrona Frau?
A.G.: Poltrona Frau ha un know-how molto forte nel mercato del “Seating”. Per Seating si intende la seduta pensata e creata appositamente – ad hoc – per ogni luogo pubblico; lavoriamo in particolare nel settore dei teatri, degli auditorium, delle concert hall, degli aeroporti ma anche degli show room. Abbiamo creato sedute per case automobilistiche importanti come ad esempio per BMW, con la quale abbiamo prodotto una seduta esposta in tutti gli showroom del mondo. Il core-business del contract di Poltrona Frau è la seduta, sempre e comunque di alto livello.
M.C.: Quando dovete fornire delle sedute per un teatro, il Contratto vi impone anche di occuparvi dei pavimenti, dell’illuminazione e quant’altro o il vostro è un Contract molto mirato, in cui non gestite la commessa dell’intero interno, ma solo quello relativo al settore in cui siete specializzati?
A.G.: Se il committente richiede la realizzazione di un progetto completo “chiavi in mano”, siamo pronti a realizzare tutto lo spazio. Lo abbiamo fatto ad esempio per alcuni teatri: dal parquet al sipario, ai tendaggi, alle quinte e quant’altro necessario ad arredare tutti gli interni. È chiaro che la seduta è il campo nel quale siamo più richiesti, perché preparati e conosciuti in questo settore in tutti i suoi molteplici aspetti. Abbiamo un catalogo di circa 25 sedute da teatro-auditorium e ne realizziamo di nuove ogni anno.
M.C.: Qual è il rapporto “contract”/“produzione di serie” in termini di fatturato nell’azienda?
A.G.: Nell’ambito del contract, la quota di “produzione in serie” è molto bassa, poiché la gran parte dell’attività è costituita da realizzazioni ad hoc. I progetti “chiavi in mano” sono molto frequenti, soprattutto per auditorium o teatri, poiché è oramai riconosciuto che Poltrona Frau ha le conoscenze, le competenze e l’esperienza.
M.C.: Questo vi costringe ad avere un ufficio tecnico preparato per gestire non solo la seduta, ma anche altri aspetti…
A.G.: Abbiamo un ufficio tecnico strutturato che conosce bene il core-business aziendale, ma sa andare anche oltre.
M.C.: Qual è l’effetto che i progetti speciali provocano sulla produzione di serie? Qualche azienda ci ha detto: “nessuna, la divisione contract fa i suoi prodotti, mentre la produzione di serie ha i suoi designer, non c’è interferenza”. In poltrona Frau è diverso, credo sia verosimile il caso in cui il progetto della poltrona di Renzo Piano diventi prodotto di serie. Penso che per voi, lavorando specialmente sul seating, sia più facile questa sorta di travaso di conoscenze.
A.G.: Per noi effettivamente è molto più facile questo passaggio di esperienza: a volte si tratta di un’esigenza specifica, altre di richieste di modelli molto famosi del nostro catalogo che nascono da progetti contract. In questi casi si tratta di oggetti disegnati per l’arredo di alberghi, dove abbiamo fatto dei “chiavi in mano” piuttosto importanti, con pezzi disegnati da architetti famosi. Per esempio ricordo una poltrona che è ogni sera sotto gli occhi di tutti: la famosa Hydra di Luca Scacchetti, che vediamo, nel salotto di Bruno Vespa a “porta a porta”. Quella poltrona è nata in un albergo a Perugia, dove abbiamo realizzato un chiavi in mano, progettato dall’architetto Scacchetti. Nasce in un contesto ben preciso e, veicolata dalla divisione contract, arriva nel catalogo di Poltrona Frau.
M.C.: Credo che il Contract possa avere un futuro, non solo perché produce un fatturato, ma anche perché consente all’azienda di fare sperimentazione. Come le competizioni di velocità diventano un’occasione per l’industria automobilistica per sperimentare soluzioni tecnologiche innovative, così per l’industrial design sono le commesse specifiche a fornire queste opportunità di ricerca e sviluppo. È qui che si fa sperimentazione, e poi questa esperienza di riflette nella produzione di serie. A mio parere questo è anche un modo per far ricerca a costi accettabili, perché non è più consentito oggi, come lo era negli anni ‘70, far progettare un preciso prodotto a un designer, e poi lanciarlo sul mercato. Avere una commessa invece è un modo per ammortizzare le spese di investimento e di realizzazione, consentendo al tempo stesso di perseguire un modello di extra-ordinarietà, di fuori serie, altrimenti non concessi.
A.G.: Tutto questo per noi avviene in maniera assolutamente normale, ma c’è di più: avere una commessa è anche un modo per abbreviare i tempi. Se per produrre un pezzo che poi andrà in listino i tempi si aggirano intorno a un anno o diciotto mesi – considerando l’approvazione, i processi aziendali e quelli del design – il tempo necessario per realizzare un prodotto site specific è assolutamente molto ridotto, si parla di tre, quattro, massimo sei mesi. E in quei mesi si riesce a concentrare tutto l’iter del prodotto. Questo è avvenuto per esempio per le poltrone da auditorium disegnate da Frank Gehry e Renzo Piano che, nate per un contesto specifico, sono poi passate a catalogo. Tutto ciò rende estremamente simbiotico il lavoro tra designer e azienda, avviando immediatamente il processo produttivo e favorendo lo spazio di ricerca e sperimentazione.
M.C.: Com’è cambiato il modo di lavorare nella divisione Contract di Poltrona Frau dopo la costruzione del Gruppo composto da Cassina, Cappellini, Alias, Gebruder Thonet Vienna, Nemo, Gufram e Poltrona Frau? C’è sinergia tra gli uffici tecnici delle varie aziende? Qual è l’elemento più evidente?
A.G.: Credo che la formazione del Gruppo abbia contribuito a dare maggiore consapevolezza a ciascuna azienda delle competenze e i know-how diversi e specifici di ognuna. Le differenti esperienze, consentono al Gruppo di coprire molteplici settori e diverse fasce di mercato. Tutto questo offre alla divisione Contract una speciale opportunità di poter rispondere a interlocutori diversi, fornendo loro non solo prodotti, ma anche servizi ed esperienza nei diversi settori.
M.C.: Quali sono le realizzazioni più importanti recentemente fatte con architetti di fama internazionale, in cui avete fornito non solo la seduta, ma avete gestito interamente il Contract?
A.G.: Un bell’esempio di chiavi in mano, accompagnato dal lancio di una seduta assolutamente particolare, è stato il PalaRiccione, dove abbiamo realizzato l’intero centro congressi a partire dai pavimenti, fino ai controsoffitti, le pareti e una seduta molto particolare, che scompare a pavimento. Questo nuovo brevetto “Hide System” consente, attraverso un sistema computerizzato, di muovere la seduta che nell’arco di qualche minuto diventa pavimento stesso. Il progetto è di Anselmi/Passarelli/Gandolfi.
M.C.: Dal momento che il tema della seduta è molto specifico, e anche i grandi architetti ne sanno poco, come vi rapportate con loro? Sono i vostri professionisti che ingegnerizzano il prodotto?
A.G.: Facciamo qualsiasi cosa sia necessaria a sviluppare l’idea progettuale iniziale degli architetti. Con loro scambiamo idee, cerchiamo di comprendere le loro esigenze e offriamo tutta la nostra disponibilità ed esperienza per realizzare il progetto. Partiamo dallo sketch, dal bozzetto, lo ingegnerizziamo e quindi facciamo disegni, prototipi e passiamo alla fase di realizzazione in tempi brevissimi.

Alberto Gullini direttore responsabile della divisione contract di Poltrona Frau un‘azienda che, per scommessa del presidente Franco Masini, iniziò a fare contract nel 1982, ma già negli anni ‘30 aveva curato gli arredi del transatlantico Rex. www.poltronafrau.it Alberto Gullini director of the contract division of Poltrona Frau, a company that, for a bet of the president Franco Masini, began the contract experience in 1982, but in the ‘30s had designed the furniture of the transatlantic Rex.