area 116 | Norway

architect: Space Group

location: Oslo

La nuova Opera-og Kulturhus Kristiansund (Casa dell’Opera e della Cultura di Kristiansund, ndt.) con il suo teatro dell’opera, la biblioteca, gli spazi per attività culturali volontarie e con
il centro giovanile rappresenta la cultura in ogni suo aspetto e nella sua forma più innovativa. La nuova OKK deve essere in grado di dar vita alle stesse dinamiche e libertà vissute con la produzione  di Orfeus nel 1928, evento di grande coinvolgimento sociale.
Il centro culturale è fin troppo spesso un ammasso di programmi diversi, riuniti sotto un intervento urbanistico palesemente semplicistico, in cui gli spazi di pubblico dominio si riducono di frequente ad una serie di cavità residue all’interno di un organismo labirintico. La nostra strategia è semplice: articolare una massa di grandi dimensioni dall’interno e, nello stesso tempo, liberare i vari elementi programmatici dando maggior spazio ai loro punti di contatto; così facendo l’OKK potrà considerarsi e funzionare come entità singola o come una serie di edifici di dimensioni minori e più facilmente gestibili. Il progetto si basa proprio sull’idea che le sinergie siano in grado di ottimizzare la performance di ogni componente. La nostra strategia si spinge ancora più in là: cercare di sviluppare una miriade di nuove sinergie in grado di svelare e anche di sfruttare appieno il potenziale, il valore aggiunto. Unendo tra loro le diverse funzioni in modo razionale, basandosi pertanto su interessi e vantaggi comuni, abbiamo raccolto in un unico complesso 3 elementi chiave: la conoscenza, la cultura, la vita sociale. Sul sito esistono già altri due edifici di una certa portata: il Langveien ungdomskole e il folkets hus; “sommergere” le due suddette strutture con una terza sarebbe stato altamente dannoso, ne sarebbe andata dell’integrità degli edifici esistenti. Il progetto di Pedersen per la sede del Gjenreisingby mette nero su bianco le strategie da utilizzarsi per la gestione dello spazio pubblico, degli assi e della diversità. L’OKK supera il problema dell’evanescenza architettonica introducendo una nuova genealogia del sito, che si libera, pur mantenendo un legame e rendendole omaggio, dalla visione originale di Perdersen. Tra le qualità distintive del nuovo complesso vi è l’autonomia di ogni edificio, che dispone di un ingresso indipendente. Le singole strutture divengono parte di un “intero” più grande, grazie agli spazi condivisi. L’ingresso principale del centro giovanile si trova lungo una via di forte passaggio. Abbiamo creato uno spazio speciale che ha la forma di un hotel-anfiteatro in cui fare le prove. Le aree non aperte al pubblico del teatro dell’opera sono collegate al suddetto hotel da un passaggio sotterraneo che permette that allows for sharing and support conditions. L’edificio del teatro ha l’entrata principale all’altezza dell’incrocio tra via Langveien e via Skolegata, si affaccia sul teatro Festiviteten, prolungando la Byens storstue sulla Kong Olav V. La “piazza dell’opera” (piazza Baccalao) brulica di habitués che si godono i pomeriggi assolati e le prime ore della sera. Sulla Kongenplass, in cui si conserva la memoria collettiva e in cui rimane il Folkets Hus, si avvera la profezia che voleva un edificio per la gente, a cui si affiancassero una biblioteca e una scuola.