Tre elementi netti e distinti: supporto muro, cassonetto e tappo. Sono i componenti della tenda a cassonetto che si identifica solitamente come un prodotto silenzioso, tecnico, che deve semplicemente funzionare e proteggere. Duck è la risposta del product design alla nota proprietà commutative “cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia”. La collaborazione tra Gibus e con Meneghello Paolelli Associati ha consentito la scomposizione e la riformulazione degli elementi. Supporto e cassonetto diventano un unico elemento e il tappo si pone come completamente tecnico/formale dell’assieme.

Lo spirito innovativo del progetto consiste nella creazione di un unico corpo centrale (supporto+cassonetto) che consente al prodotto di avere un’estetica fissa ben definita e nella tecnologia di rotazione della tenda che avviene mediante la rotazione del tappo attorno al corpo centrale. Essendo il tappo un completamento estetico del corpo centrale, il risultato è sempre un prodotto gradevole a prescindere dalla sua inclinazione.
MPA e Alessio Bellin, Design Manager di Gibus, ci raccontano come è nata Duck, la tenda con il profilo a becco d’anatra.
area: Qual è stato il brief che avete condiviso? Quali i punti di partenza del progetto?
A.B: L’input progettuale iniziale è stato di rielaborare la tipologia della tenda a bracci con cassonetto, tenendo come particolare riferimento il modello Scrigno 250 di Gibus: un bestseller per l’azienda nell’ultimo ventennio, il cui design però iniziava a soffrire il peso degli anni. Volevamo ottenere una nuova tenda dalle linee morbide, con un giusto posizionamento di prezzo che la rendesse accessibile a un largo pubblico, ma al contempo con un design attuale e all’altezza dell’inserimento nei contesti architettonici più moderni.
MPA: Il punto di partenza, il brief di progetto, si riferiva a una categoria precisa di prodotti, ossia la “tenda a cassonetto”. Questa tipologia di prodotto s’inserisce nella più generica categoria delle tende a bracci, di cui fa parte anche la più semplice “tenda a barra quadra”, ma utilizza un cassonetto a chiusura ermetica in alluminio estruso verniciato a polveri. Il cassonetto ripara il tessuto garantendone una maggior durata e minore esposizione agli agenti atmosferici e corrosivi. Il brief era quindi molto specifico e i margini di innovazione molto sottili. L'azienda con questo progetto ci ha messo alla prova, chiedendoci qualcosa di nuovo che non sconvolgesse “il vecchio” (il conosciuto, il quotidiano) con l'ulteriore vincolo di utilizzare i loro bracci standard (tenendo quindi conto di precisi ingombri e misure) e di posizionare sul mercato il nuovo prodotto in una categoria ben precisa.

area: Quali sono le caratteristiche principali del prodotto dal punto di vista tecnologico?

A.B: Duck si caratterizza per la grande flessibilità: il sistema di aggancio reversibile permette di installarla sia con fissaggio a parete, sia con fissaggio a soffitto. Inoltre il prodotto integra un sistema di regolazione dell’inclinazione che permette velocemente di trovare la posizione ottimale da 0° a 90°.
MPA: Da un punto di vista prettamente tecnico, le testate del cassonetto supportano il rullo e i bracci, il sistema di staffaggio è reversibile e garantisce il fissaggio a parete oppure a soffitto. I carter in plastica integrati nelle linee del prodotto garantiscono che nessuna vite rimanga in vista, per un design perfetto e pulito. L’inclinazione della tenda può essere facilmente regolata tramite vite micrometrica.
area: Quali sono state le maggiori difficoltà costruttive e cosa hanno comportato in termini di investimenti produttivi?
A.B: Le maggiori difficoltà tecniche legate allo sviluppo del prodotto si sono riscontrate nella realizzazione degli stampi in pressofusione di alluminio per le staffe di sostegno laterali (la testa della Duck). Ottenere la geometria curvilinea e articolata del componente ha richiesto un grande investimento sia in termini di tempo di sviluppo sia in termini finanziari. Siamo però molto soddisfatti del risultato: il componente rappresenta il componente in pressofusione di alluminio più complesso all’interno di tutta la gamma Gibus e la sua forma peculiare determina il carattere dell’intero prodotto.

Area: Quali sono stati gli accorgimenti messi in atto in fase di sviluppo del progetto che hanno convalidato o modificato le scelte iniziali?
MPA: Siamo riusciti, lavorando a stretto contatto con l'ufficio tecnico Gibus, a mantenere pressoché inalterato il concept iniziale e a risolvere in modo perfetto gli innumerevoli problemi che immancabilmente sono emersi in fase di sviluppo. Ci sono parecchi accorgimenti nascosti che hanno contribuito a delineare la forma definitiva come i canali di scorrimento dell'acqua nei tappi, la complanarità tra cassonetto e tappo che consente il giusto angolo rotazione della tenda, il sistema di aggancio doppio del coperchio che nasconde le viti che permette di avere il logo dritto sia nella configurazione a parete che a soffitto, la forma delle testate pressofuse che permette l'apertura dello stampo senza l'utilizzo di carrelli ecc.... Per questo progetto era fondamentale mantenere un preciso target-price e per fare questo sono stati necessari tempi e sforzi notevoli.
area: Dal punto di vista estetico quali sono i plus di Duck?
MPA: Per anni la tenda a cassonetto è stata composta da 3 elementi netti e distinti: supporto muro, cassonetto e tappo. Praticamente tutti i prodotti di questa tipologia cercano di fondere a livello estetico/formale il cassonetto con il tappo, lasciando il supporto separato.
Il nostro approccio si è basato sulla scomposizione e la riformulazione dei suddetti elementi. Supporto e cassonetto diventano un unico elemento e il tappo si pone come completamento tecnico/formale dell’assieme. Anche nel nome scelto, Duck si presenta giovane e frizzante: il tappo ricorda appunto il becco di un’anatra.

area: Il prodotto ha vinto il Red Dot Design Award. Un bel riconoscimento anche all’attività di ricerca e sviluppo che Gibus porta avanti da anni. Quali sono i temi del settore su cui si può ancora fare molto?
A.B: In Gibus siamo estremamente soddisfatti per il premio, che sancisce il successo del connubio tra il know-how tecnologico sviluppato dall’azienda ricerca e l’apporto progettuale dei designer. Ritengo che il nostro settore possa esprimere molto in termini di design e tecnologia: il fronte più interessante a mio parere è quello delle tecnologie intelligenti e dell’IOT (Internet Of Things), che porterà entro qualche tempo tutti prodotti a essere connessi, anche nel nostro settore.
area: Era la prima volta che vi confrontavate con questi temi e con il settore delle tende da esterni? Quali differenze avete riscontrato rispetto al progetto di una collezione bagno o di un complemento d’arredo?
MPA: Si, era la prima volta! Ogni volta che ci confrontiamo con una tipologia di prodotto nuovo diamo particolare attenzione allo studio del prodotto e della concorrenza, per capire esattamente perché un certo prodotto viene fatto in un determinato modo. In questa fase ci confrontiamo molto con l'azienda, cercando di acquisire più informazioni possibili.
Di solito in questi casi è più facile sbagliare, per cui ci è richiesta un'attenzione e concentrazione extra, ma è anche più facile innovare, in quanto ci si trova per la prima volta a guardare un prodotto da una prospettiva nuova.