Dopo il successo riscosso a Le Stanze del Vetro a Venezia, la mostra "Il Vetro degli Architetti: Vienna 1900-1937" andrà in scena al MAK di Vienna all'inizio del 2017.  Curata da Rainald Franz (MAK Glass and Ceramics Collection, Vienna) in collaborazione con Le Stanze del Vetro, con le 300 opere esposte offre, per la prima volta, una panoramica completa del periodo a partire dagli ultimi decenni dell'Impero Austro-Ungarico alla fine della Prima Repubblica. Un affascinante capitolo dell'artigianato austriaco che approfondisce il tema dell'influenza che i progetti di giovani architetti esercitarono sullo sviluppo dell'arte vetraria viennese.
Il Vetro degli Architetti: Vienna 1900-1937 presenta opere per la maggior parte provenienti dalla collezione di vetri e ceramiche del MAK, collezione che deve la sua fama internazionale prevalentemente al magnifico repertorio di vetri d'inizio 900, nonché allo straordinario inventario di vetri in stile Art Nouveau. Il MAK presenta la mostra in prossimità temporale e spaziale con mostra Glass of the Empire and Biedermeier Eras: From the MAK Collection and the Christian Kuhn Glass Collection (1 febbraio – 17 aprile 2017), e contemporaneamente a handiCRAFT: Traditional Skills in the Digital Age (14 Dicembre 2016 – 9 Aprile 2017) in questo modo concentrando l'attenzione sul vetro inteso come materiale significativo per l'artigianato e il design in epoche molto diverse.
Nell'architettura del Modernismo Viennese il vetro era considerato un materiale particolarmente adatto a soddisfare la ricerca di nuove forme, superfici ed espressioni. Un gruppo di giovani architetti - studenti dell'Accademia di Belle Arti di Vienna sotto la guida di Otto Wagner, presso la Scuola di Arti e Mestieri e l'Università di Tecnologia - sviluppò un interesse particolare per la progettazione del vetro. I loro contatti con produttori di vetro affermati come E. Bakalowits & Söhne e J. & L. Lobmeyr - nonché con i movimenti artistici di riforma come l'Unione degli Artisti Austriaci - la Secessione Austriaca, la Wiener Werkstätte, e il Werkbund austriaco - fecero sì che i loro progetti innovativi di design venissero realizzati da produttori come Johann Loetz Witwe. Protagonisti del Modernismo Viennese, come Josef Hoffmann (1870-1956), Koloman Moser (1868-1918), Joseph Maria Olbrich (1867-1908), Leopold Bauer (1872-1938), Otto Prutscher (1880-1949), Oskar Strnad (1879-1935), Oswald Haerdtl (1899-1959) e Adolf Loos (1870-1933), oggi famosi in tutto il mondo, aprirono la strada ai primi pionieristici sviluppi nella moderna produzione vetraria ornamentale e funzionale. In linea con le riforme educative attuate dalla Scuola viennese di Arti e Mestieri, e in conformità con il credo sostenuto dalla Wiener Werkstätte di una collaborazione paritetica tra l'architetto progettista e l'artigiano esecutore, gli architetti iniziarono a lavorare non solo al tavolo da disegno, ma anche nelle fornaci e nelle vetrerie. Partecipando al processo di realizzazione, come sostenevano Otto Wagner e Adolf Loos nella loro ridefinizione del ruolo dell'architetto, poterono sfruttare a pieno il potenziale del vetro in artigianato. Così facendo adottarono le forme progettuali innovative e i processi di lavorazione dei materiali promossi dalla Scuola viennese di Arti e Mestieri nei suoi centri formativi di lavorazione del vetro a Steinschönau e Haida, cuore dell'industria vetraria in Boemia. Il vetro artistico progettato dagli architetti viennesi divenne un marchio e una costante nelle importanti esposizioni del periodo, a partire dalla ottava mostra della Secessione presentata a Vienna nel 1900, a quella del Werkbund di Colonia nel 1914, per arrivare fino all'Esposizione internazionale di Parigi del 1925, senza dimenticare la gamma di prodotti della Wiener Werkstätte.
I pezzi in mostra sono accompagnati dai progetti degli architetti del Modernismo viennese e da foto d'epoca, testimonianze delle mostre organizzate al tempo e dell'effetto straordinario che questi oggetti - così radicalmente moderni - esercitarono sul pubblico in quegli anni. Sia la critica che la letteratura del tempo testimoniano l'immenso interesse che i modernisti austriaci dimostrarono nei confronti del vetro. Dopo la mostra I SANTILLANA (presentata da Le Stanze del Vetro e dalla Fondazione Giorgio Cini al MAK), Il Vetro degli Architetti: Vienna 1900-1937 costituisce la seconda collaborazione tra il MAK di Vienna e Le Stanze del Vetro.