architect: BIG Bjarke Ingels Group

location: Copenhagen

year: 2018

René Redzepi incontra Bjarke Ingels.
Il ristorante stellato Michelin noma, nato a Copenhagen nel 2004, cambia sede e sposta la leggendaria postazione in un sito circondato da due bacini d'acqua nei pressi della comune di Cristiania.

Image by Rasmus Hjortshoj
Image by Rasmus Hjortshoj

A partire dalla sua apertura, il ristorante si è aggiudicato un posto d'onore all'interno delle classifiche gastronomiche mondiali grazie alla creatività del suo chef, vincendo per ben quattro volte il titolo di uno tra i migliori 50 ristoranti al mondo.
Lo scorso anno, la sede storica, che era stata in attività per quattordici anni, ha chiuso le porte al pubblico in vista di una nuova e sorprendente collocazione, la cui progettazione ha impegnato il team di progettazione di BIG Bjarke Ingels Group per oltre tre anni.

Image by Rasmus Hjortshoj

A Febbraio 2018 è stato finalmente inaugurato il nuovo progetto.
Situato su di un terreno piano circondato da due laghi a Cristiania, sorge infatti il nuovo polo gastronomico che ricalca le tracce di un antico cantiere militare, in origine utilizzato come un giacimento di minerali dalla Royal Danish Navy.
Immaginato come un intimo villaggio popolato da giardini e spazi verdi, in questo luogo gli ospiti sono accolti da un nuovo menu e da una nuova filosofia che mirano a ridefinire l'immagine del noma negli anni a venire.
Centrale nel progetto architettonico è stata l'idea di separare le distinte funzioni della struttura in distinti edifici collegati l'uno con l'altro. Un susseguirsi di undici spazi offre all'architettura un carattere estremamente dinamico, in cui i materiali ed i dettagli costruttivi contribuiscono a rendere ciascuna stanza unica nel suo genere, ed in primis la cucina, vero e proprio fulcro del progetto.

Image by Rasmus Hjortshoj

“Our collaboration with noma Chef and co-owner René Redzepi, and the noma team, has been brewing ever since I had my first dinner there fourteen years ago. Similar to our own idea of hedonistic sustainability – where the more sustainable city is also the most enjoyable city to live in – noma has pioneered a cuisine built upon shared values for creativity and sustainability,” racconta Bjarke Ingels, socio fondatore di BIG.

Image by Rasmus Hjortshoj
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Bjarke ipotizza che, attraverso il nuovo intervento, il noma possa dissolvere l'idea tradizionale di ristorante e approdare ad una filosofia di ristorazione che fonde in sè le parti costituenti e le assembla in modo ponendo al centro lo chef ed il suo laboratorio.
Ogni ambiente del ristorante è stato studiato con cura in ogni singolo dettaglio, e ciò contribuisce a regalare un'esperienza unica all'utente, a partire dal suo arrivo, proseguendo poi alla zona barbecue, fino ad arrivare alla cantina dei vini.
La cucina è stata disegnata come se fosse un panottico, ossia avente una forma radiocentrica, con al centro un grande fuoco sorvegliato dai cuochi, i quali da qui possono controllare l'intera cucina e l'area per gli ospiti, tra cui la sala da pranzo, il deposito del legname e lo spazio verde circostante.

Image by Rasmus Hjortshoj

Un grande lucernario ed un sistema di aperture di ampie dimensioni proiettano lo spazio esterno all'interno, facendo sentire gli ospiti e lo staff continuamente immersi nella natura, in un'incessante connessione con il luogo e a diretto contatto con il variare delle stagioni.
Fuori, tre volumi a sé stanti vetrati rappresentano il ristorante del giardino, un laboratorio gastronomico ed un forno.
L'utente ha l'opportunità di camminare attraverso ciascun edificio sperimentando la matericità dei paesi nordici, materiali adottati sapientemente e con finiture impeccabili.
Gli spazi e gli elementi architettonici traggono ispirazione dal luogo, dalla cultura locale e dalla tradizione, come nel caso del barbecue che ricorda un antico rifugio, o come ad esempio il camino che riprende la tradizione costruttiva scandinava, progettato interamente in mattoni.
L'edificio storico del magazzino, lungo circa 100 metri, completa il cerchio di edifici che si articolano intorno alla cucina. Per quanto riguarda la preesistenza, BIG ha deciso di mantenere inalterato l'involucro in cemento ed innestarvi una struttura in legno decisa, funzionale al deposito dei materiali. Qui, si trovano tutte le aree di servizio, come ad esempio le sale per la preparazione delle ricette, i laboratori di fermentazione, le vasche per il pesce fresco, l'orto e le stanze dello staff.
A questo modo, i visitatori che escono per una passeggiata, possono sbirciare i cuochi durante le varie preparazioni e sperimentazioni culinarie, abbattendo la barriera tra ospite e padrone di casa, e facendo sì che il nuovo noma risulti un luogo familiare ed accogliente, seppur ricercato.

client noma
size 1.290 mq
location Refshalevej, Copenhagen, Denmark
collaborators BIG ideas, BIG engineering, NT Consult, Studio David Thulstrup, Thing&Brandt Landskab
architect BIG Bjarke Ingels Group
partners in charge Bjarke Ingels, Finn Nørkjær
project leader Frederik Lyng
team Olga Litwa, Lasse Lyhne-Hansen, Athena Morella, Enea Michelesio, Jonas Aarsø Larsen, Eskild Schack Pedersen, Claus Rytter Bruun de Neergaard, Hessam Dadkhah, Allen Dennis Shakir, Göcke Günbulut, MIchael Kepke, Stefan Plugaru, Borko Nikolic, Dag Præstegaard, Timo Harboe Nielsen, Margarita Nutfulina, Nanna Gyldholm Møller, Joos Jerne, Kim Christensen, Tore Banke, Kristoffer Negendahl, Jakob Lange, Hugo Yun Tong Soo, Morten Roar Berg, Yan Ma, Tiago Sá, Ryohei Koike, Yoko Gotoh, Kyle Thomas David Tousant, Geoffrey Eberle, Jinseok Jang, Ren Yang Tan, Nina Vuga, Giedrius Mamavicius, Yehezkiel Wiliardy, Simona Reiciunaite, Yunyoung Choi, Vilius Linge, Tomas Karl