area 137 | chinese identity

Tra i riconosciuti talenti di Ai Weiwei non manca il senso dello spazio, e nemmeno un profondo radicamento con la tradizione culturale cinese. Tutti ricordano l’installazione alla Tate Modern, con quel tappeto di cento milioni di semi di girasole in porcellana, fabbricati a mano. Artista concettuale, performer, dissidente politico, organizzatore, Ai Weiwei è senza dubbio uno dei più significativi artisti del nostro tempo. Il suo lavoro, in parte politicamente motivato, è fortemente influenzato dal dadaismo e dall‘arte concettuale. Ai Weiwei combina una placidità orientale con una volontà artistica di provocare.
Da qualche anno, l’universalità della sua fama gli permette di vedere realizzati sia i lavori come designer, sia molti dei progetti urbani ai quali si dedica. Questa monografia internazionale riccamente illustrata, con testi in sei lingue, fa il punto su trent’anni di carriera e documenta le sue sperimentazioni come architetto. Dalle visioni del suoi lavori nello studio-deposito a Pechino, alle beffarde installazioni in molte gallerie d’arte, dai volumi cavi saturi di materiali tradizionali alle riuscitissime collaborazioni con Herzog & de Meuron, in particolare lo stadio olimpico Nido di uccello di Pechino e il padiglione della Serpentine Gallery a Londra. Emerge un eclettismo stravagante, ma anche la carica saggia e educativa che emanano solo le realizzazioni concrete.

a cura di Caroline Klein
Ai Weiwei
Daab 2014