area 137 | chinese identity

architect: Scenic Architecture Office

location: Shanghai

year: 2013

Il complesso ad uso ufficio Huaxin si erge ad ovest della via Guilin, con una striscia di vegetazione che segna il confine a sud, un’area verde su cui si trovano 6 vecchi alberi della canfora e che si apre verso la principale arteria urbana. Tali caratteristiche divengono il punto di partenza per l’elaborazione del progetto, nonché ispirazione per le due strategie di base utilizzate nella realizzazione del complesso: l’elevazione del corpo principale fino al secondo piano, per lo sfruttamento massimo dello spazio al suolo, e la decisione di dar vita ad una relazione stretta e interattiva con le 6 piante salvaguardate sul sito. L’intero edificio dispone di quattro strutture sospese tra loro indipendenti e collegate da passerelle. Dieci componenti in acciaio e pareti in calcestruzzo sostengono le strutture superiori, coperte da pannelli in acciaio riflettenti su cui si specchia il verde paesaggio circostante e contenenti tutte le tubature verticali. Le pareti risultano pulite e accentuano l’effetto “sospensione” dei volumi superiori. L’atrio al piano terra è circondato da vetrate trasparenti che si inseriscono su tre strutture. Tale strategia permette alla luce naturale di entrare, di creare speciali effetti, di conferire trasparenza all’ambiente, il tutto, unito all’apertura sul tetto, permette l’interazione spaziale tra interno ed esterno.
Raggiungendo il secondo piano dalla scalinata nell’atrio, si nota come gli ambienti si sviluppino lungo il percorso. I quattro volumi sospesi, realizzati con travature reticolari in acciaio, si sviluppano orizzontalmente, tra gli alberi, assumendo la forma di una “Y” o di una “L”. Strisce di alluminio, sottoposte a tensione e torsione, vanno a formare le pareti dei volumi, creano una struttura reticolare che contiene e delimita gli interni dagli esterni. Percorrendo la struttura, circondati da tali pareti trasparenti, il visitatore si troverà ad attraversare stanze, cortili, passerelle, panorami diversi che lo guideranno nel proprio percorso. I rami e le foglie si insinuano liberamente nell’edificio, divenendo elementi “amici“, tangibili. Qui la struttura e il materiale di cui si compone, i rami e le foglie degli alberi si intrecciano creando una specifica atmosfera in ogni ambiente. Il tempo e lo spazio interagiscono; architettura e natura collaborano. Non potremo mai aspettarci una risposta positiva dalla natura, se non trattiamo quest’ultima con la dovuta gentilezza e in modo positivo. L’architettura del ventunesimo secolo non dovrebbe solo rispondere alle esigenze dell’uomo, dovrebbe altresì favorire il dialogo tra esseri umani e ambiente naturale. L’obiettivo primario futuro dell’architettura è quello di garantire un rapporto equilibrato e dinamico tra uomo, natura e società.