Alla base del progetto di recupero del liceo Honoré de Balzac de Castelnau-le-Lez, la volontà di riappropriazione dello spazio esterno ai fini di migliorarne accessibilità e fruizione. La prima operazione condotta da NBJ architectes è stata quella di ripensare  l’area secondo una logica più funzionale, lavorando sulla trasformazione degli spazi esterni di connessione in nuovi luoghi di condivisione e socialità, zone filtro tra i padiglioni scolastici che generino una nuova urbanità organizzata.

Una delle sfide di questo progetto è stata quella di lavorare sul concetto di filtro, reso possibile grazie all’installazione di alti elementi verticali in successione, che tramite giochi di ombra e luce, garantiscono una scansione dello spazio esterno, spezzando la monotonia dei corridoi tra gli edifici. Un’altra fondamentale necessità, era quella di dare maggiore rilievo all’entrata principale conferendole un’identità forte e contemporanea. Affacciato su una delle vie principali, l’ingresso ha ora acquisito un aspetto innegabilmente nuovo, dato dallo studio del colore delle facciate e delle sistemazioni esterne.
All'interno dei confini del liceo si è inoltre sviluppato un vero e proprio ecosistema. La vegetazione, per densità e zone di ombra create, essenziale in un clima mediterraneo dalle alte temperature, contribuisce all’insegnamento delle scienze naturali, grazie alla presenza di serre e luoghi dedicati alla coltivazione, per applicare la teoria alla pratica.

Le serre di questa scuola agraria avevano bisogno di assumere una posizione centrale essendo di primaria importante per questo tipo di scuola professionale. Infatti, sono i luoghi dei primi esperimenti che permettono agli studenti di essere in grado di relazionarsi con la realtà. Grazie al clima ideale presente all'interno delle serre, è possibile per gli studenti, disporre di una coltivazione di fiori durante tutto l'anno e poter svolgere pienamente esperienze sul campo. Le serre di questa scuola superiore sono il luogo della rappresentazione di un "sapere per imparare" e luogo del "come insegnare", mostrando così un’attitudine etica voluta dall’istituto.

Dopo più di dieci anni di stretta collaborazione, gli architetti Elodie Nourigat, Jacques Brion e Romain Jamot hanno creato nel 2013, lo studio NBJ a Montpellier. Questo studio deriva dalla fusione di due strutture, N + B Architects, che è stata fondata da Elodie Nourigat e Jacques Brion nel 2000 e Romain Jamot Architetti, fondata nel 2003. Tutti e tre sono laureati della École Nationale Supérieure d'Architecture de Montpellier (ENSAM ). Elodie Nourrigat e Jacques Brion hanno ottenuto nel 2002 anche una laurea in Master of Philosophy e nel 2011 Elodie Nourrigat  ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Architettura. Tutti e tre sono anche insegnanti presso l'École Nationale Supérieure d'Architecture de Montpellier (ENSAM). L'attuale struttura dello studio è composta da una squadra di professionisti con esperienza in architettura, urbanistica, questioni ambientali sostenibili, esplorando nuovi metodi progettuali, dalla scala architettonica a quella urbana.  Il loro lavoro è stato riconosciuto da numerosi premi. Nel settembre 2008, NBJ sono stati invitati all’ 11° Biennale di Architettura di Venezia nel padiglione francese. Nello stesso anno hanno ricevuto il premio « Europe 40 under 40 » distinguendosi tra i primi 40 studi composti da architetti sotto i 40 anni di età in Europa.
Il progetto dell’ Activity Park di Camalcé a Gignac, è stato premiato con l’ "International Award 2009", assegnato al Chicago Athenaeum Museum. Inoltre, gli NBJ architectes esportano la loro formazione all'estero, alla Laval University di Quebec City (Canada), RMIT di Melbourne (Australia), Università di Tohoku di Sendai (Giappone), College of Design presso l'Università del Kentucky (USA). Impegnati nella diffusione della cultura architettonica, creano ed organizzano dal 2006, il Festival Architettura Vives, che invita giovani architetti ad intervenire nei cortili dei palazzi nella città di Montpellier e nella città di La Grande Motte.