Historical Promiscuities - Works by Adam Nathaniel Furman” è la mostra personale sul lavoro di Adam Nathaniel Furman che porta a Milano una selezione di opere realizzate dal giovane designer/artista inglese. Sotto la curatela di Luca Molinari, la mostra espone - dal 16 al 22 aprile - opere in ceramica realizzate con Bitossi in una esclusiva serie limitata, oltre a pezzi provenienti dal John Soane Museum di Londra; e poi disegni, stampe e video realizzati da Furman.
Teatro della mostra è lo studio Vudafieri-Saverino Partners, dove Tiziano Vudafieri e
Claudio Saverino hanno saputo costruire un ambiente di lavoro narrativo, popolato di
riferimenti artistici eclettici e che - insieme a Luca Molinari - per questa occasione hanno
reinventato in una nuova interessante narrazione. È proprio questo rapporto di contaminazione tra differenti stili, segni, riferimenti a fare da cornice alle opere di Adam Nathaniel Furman, evocative del peculiare stile pop che lo ha rapidamente portato all’attenzione di pubblico e critica.

La sperimentazione libera e trasversale è una delle cure per rinnovare il design e l'architettura da un periodo di torpore che chiama soluzioni differenti e scelte coraggiose. Il lavoro progettuale e teorico del giovane designer inglese Adam Nathaniel Furman è uno degli antidoti più spiazzanti e stimolanti della scena contemporanea. Furman esplora la relazione tra memoria, immaginazione, storia e comunicazione a più livelli, sempre con un occhio critico sul modo in cui la forma sensuale dell’architettura, in dialogo con il passato e il futuro, riesce a esprimere questioni complesse attraverso figure, colori e atmosfere eloquenti ed espressive. Nella mostra sviluppa il rapporto tra forma e trasmissione dei contenuti, attingendo alle nuove tecnologie, ma ancorandosi contemporaneamente alla ricchezza delle tradizioni del passato; un dialogo tra progresso e positività, tra memoria e perdita, tra effimero e di tendenza, eterno e immutabile, che è vitale per la creazione di progetti capaci di riflettere in profondità la nostra condizione contemporanea.
"Due famiglie di micro-architetture di ceramica popoleranno gli interni di questo atelier
costruendo un dialogo con le opere d'arte contemporanea che abitualmente popolano gli
spazi di lavoro. I lavori di Adam Nathaniel Furman, indicato dai media specializzati come uno dei creativi emergenti della scena britannica, sono composti da due gruppi distinti accomunati da una sorprendente capacità di rileggere la tradizione italiana in chiave Pop e dissacrante: 'Roman Singularity' un gruppo di ceramiche dalle forme classiche e dai colori brillanti, recentemente esposto presso il John Soane Museum di Londra, e una produzione originale di ceramiche prodotte da Bitossi, uno dei marchi storici nella relazione tra design d'avanguardia e tradizione italiana. Si tratta di lavori accomunati da un uso del colore e dei suoi abbinamenti estremo e vitale oltre che dalla capacità di maneggiare forme tradizionali creando oggetti assolutamente inediti". Luca Molinari

"Hai presente quando sei davvero affamato? Così affamato che stai morendo di fame, ma non te ne accorgi finché non entri in un supermercato, ed è da pazzi, è travolgente, tutti questi scaffali infiniti di delizie che colpiscono il tuo stomaco, seducono aggressivamente la tua pancia famelica attraverso gli occhi in un travolgente delirio di desiderio, e tu vuoi tutto, vuoi divorare tutto, masticare e ancora masticare, ingoiare ancora e ancora e ancora fino a quando non sei pieno? Bene, siamo affamati, siamo disperatamente affamati, anche se non ce ne rendiamo conto. Siamo stati nutriti con una dieta da fame, con poco, senza colore, senza condimento, senza zucchero, senza spezie, senza storia, senza riferimenti, senza banchetti, senza feste, senza fare l'amore, senza carnevale, senza lustri, senza corpi, solo pane e acqua. Sei molto, molto affamato. Forse non te ne rendi conto. Forse stai persino morendo di fame. Forse lo siamo tutti e quando una persona sta morendo di fame è meglio non sovraccaricare la sua pancia o vomiterà tutto, senza tenere nulla. Quindi, nessun supermercato per ora, potrebbe essere troppo, per ora solo un lunchbox di emergenza, piccoli pacchetti di delizie per salvarci da un mondo di ricchezza senza piacere. Tre icone, tre suggerimenti, tre assaggiatrici. In un'epoca di puritani, in un'epoca di storia morta e stantia come delle polverose coperte da anziani, è tempo di far risorgere il promiscuo, è il momento delle tre donne dell'apocalisse. Dimentica la pesantezza, dimentica il dogma, benvenute Kalliope, Kallistrate e Kallisto".
"La storia non appartiene agli storici, essa muore, si trasforma in polvere e si sgretola nelle
loro mani. Non appartiene a grandi tomi nascosti nelle librerie oscure, né ai conservatori, né ai fascisti, appartiene a noi, a ciascuno di noi, per farne ciò che vogliamo, è nostra, chi l’ha fatta l’ha lasciata a noi nell'atto stesso di morire. Non è un peso, è il vero materiale con cui possiamo modellare e fare nuove cose... ogni facciata rinascimentale, ogni statua nubiana, ogni tessuto del Kashmir dovrebbe essere immediatamente comprensibile e divertente come l'ultimo video di un chihuahua che balla su YouTube. Per salvare la storia dobbiamo usarla, costantemente, dobbiamo essere del tutto irriverenti con essa, dobbiamo indossarla con leggerezza come una canottiera indossata da un giovane a un festival estivo. Dobbiamo immaginare le nostre città come Benjamin Button, che diventano sempre più giovani ogni anno che passa, e così più anziane sono, più giovani diventeranno. Dobbiamo essere poli amorosi nel nostro rapporto con il passato, dobbiamo essere promiscui, dobbiamo vivere intense storie d'amore e avere rotture drammatiche. Dobbiamo salvare il futuro non permettendo a nessuno di dettarci il significato di ciò che è stato, non permettendo di idealizzare o di essere nostalgici. Dobbiamo spingere l’incandescente licenziosità di una cronologia cromatica e creativa al centro, e da dove cominciare se non dall'inizio, dalla ceramica, la più antica degli antichi materiali, come tutte quelle impertinenti ceramiche etrusche schierate nei Musei, ma lasciate libere, scatenate, arroganti e indisciplinate, piccole promesse storiche, Kalliope, Kallistrate e Kallisto". Adam Nathaniel Furman
La mostra milanese diventa un'occasione unica di incontrare l'opera di uno degli autori che
stanno riportando al centro dell'attenzione mondiale il Post-Modernismo e la sua capacità
dissacrante e vitale di produrre forme e linguaggi carichi di vita e di libertà creativa.