Inaugurato nel mese di aprile a Parigi, l'elegante e sofisticato Cafè du Trocadéro si affaccia proprio sulla Tour Eiffel. I suoi interni ricordano i salotti parigini del passato, ma reinterpretano la loro estetica raffinata semplificando le linee e gli ornamenti e giocando con un contrasto minimal bianco e nero arricchito da dettagli e materiali preziosi quali l'ottone e l'oro e il marmo. Il locale accoglie alcune delle sedute di Gebrüder Thonet Vienna GmbH scegliendo sia i simboli della tradizione quali la N.14 e la Wiener Stuhl che le linee contemporanee della Bodystuhl firmata da Nigel Coats, completando l'ambiente grazie alla loro forte valenza estetica.
Il ricordo del passato è dato dall'iconica N.14, ideata nel 1860 da Michael Thonet è stata da subito connotata come la sedia da bistrot e risultato di una ricerca tecnologica durata quasi vent'anni. Semplice, versatile e sempre attuale, è considerata il primo esempio di industrial design. La sua struttura si compone di elementi di faggio massello magistralmente curvati a vapore e vieni qui presentata nella versione con seduta imbottita.

© Guillaume Grasset
© Guillaume Grasset

La Wiener Stuhl si distingue per una struttura avvolgente nella sua essenzialità realizzata con pochi elementi in faggio massello curvato a vapore. Lo schienale e le gambe posteriori prendono forma da un pezzo unico ed è disponibile con diverse tipologie di sedute: in paglia di Vienna, in compensato di faggio, anche traforato, o in alternativa imbottito. All'interno del cafè figura una delle versione più classiche della seduta caratterizzata dalla struttura in faggio tinto nero e la seduta in paglia di Vienna.

© Guillaume Grasset
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Grazie al virtuosismo del faggio curvato a vapore, la sedia Bodystuhl proposta da Nigel Coates rivela un profilo dalle forme sinuose caratterizzate da una struttura a sezione variabile. L’ampia seduta e lo schienale ergonomico, realizzati in paglia di Vienna, rimandano a forme e materiali di Lehnstuhl, già ideata dal designer inglese per Wiener GTV Design.

© Guillaume Grasset
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