“Progettare una Spa, oggi luogo mondano intimistico per eccellenza, - spiega Luigi Bulgarelli - offre forse all'architetto una delle migliori occasioni per immaginare una forma poetica in grado di soddisfare l'esigenza di interiorità del moderno fruitore di questi spazi. Luogo in cui ritrovare se stessi, il proprio equilibrio interiore, in cui dialogare con il proprio io, lontani dal caos e dalla frenesia della quotidianità, la Spa diviene fonte di appagamento fisico e spirituale, di riequilibrio dell’io, di ri-appacificazione con il silenzio e il senso dello ‘stare’, luogo di pace in cui il moto del tempo si placa riducendosi a calma sospesa”. È da queste premesse che prende forma la DaySpa dell'hotel QueenMary a Cattolica, progettata dall'architetto Luigi Bulgarelli. Lavorando per sottrazione, ricercando l'essenziale, un rigore assoluto e una purezza quasi monastica, il progettista propone uno spazio che agli occhi degli ospiti appare come “un involucro dalle linee rigorose, precise, dai toni caldi, accoglienti, costituito da materiali naturali dalle nobili texture fortemente materiche, senza tempo”. La distribuzione planimetrica è lineare, articolata in spazi e volumi dalla forte massa che determinano percorsi molteplici, scorci inaspettati che dilatano la percezione del luogo.

All’ingresso della Spa un piccolo foyer accoglie l'ospite sin da subito in un'atmosfera sobria e ovattata, dove le tonalità di colore sono quelle tenui dei beige accostate alle venature dell'Ebano Makassar e alla traslucenza bronzata dei vetri. Direttamente dal foyer si accede alle cabine trattamenti e agli spogliatoi, involucri monomaterici interamente rivestiti in grès porcellanato Pietra di Borgogna dal caratteristico color sabbia e da una particolare texture con forte valenza visiva e tattile. “L'intima ed essenziale spazialità di questi ambienti - spiega  l’architetto - l'illuminazione scenografica, la spiccata sensorialità dei materiali danno vita a un'atmosfera rarefatta in cui l'atto dello "spogliarsi" è elevato a rituale, il primo di una serie che porteranno l'ospite a vivere l'appagante esperienza della riappropriazione corporea e ancor più mentale, spirituale, di se stesso”.

Attraverso un corridoio lungo e stretto caratterizzato da un continuum materico enfatizzato  dall'illuminazione radente proveniente dal basso, si accede al vero e proprio Termarium, un ambiente la cui ampia spazialità è per contro resa “intima” dai toni cromatici discreti e da un’illuminazione molto soft. La scena è dominata da un’ imponente parete rivestita in pietra di Borgogna che, sferzata da luci radenti, si immerge nella vasca d'acqua centrale, anch'essa rivestita del medesimo materiale. Un sottile taglio nella materia denuncia la presenza di una possente lama d'acqua. Ai bordi della vasca due fenditure appositamente progettate raccolgono l'acqua di tracimazione, rendendo la presenza della canaletta di scolo elegante, impercettibile. Su questo ambiente si affacciano la grande sauna, realizzata interamente in legno e accessibile attraverso una porta a vetri trasparente, il bagno turco, anch’esso rivestito interamente in pietra di Borgogna e caratterizzata da un’illuminazione scenografica ed eterea  e la sala relax separata da imponenti vetrate color bronzo a tutta altezza.

Dalla zona centrale due passaggi alti e stretti invitano l'ospite a entrare in spazi più intimi e raccolti: una doccia emozionale dotata di aroma e cromo terapia e una doccia di reazione "a secchio". Una terza fenditura accoglie invece il catino di raccolta del ghiaccio, a vista, a fianco della sauna.

Poco oltre, un' ultima apertura conduce a una grande stereometrica seduta riscaldata, anch'essa rivestita in Pietra di Borgogna, naturale luogo di pausa, di sosta.

A fianco, un doppio passaggio offre un ulteriore momento rinvigorente, dato dall'alternanza di getti di acqua calda e fredda, nebulizzata e a pioggia, con erogazione da soffitto e da parete.

Il percorso benessere si conclude con l’arrivo alla sala relax, dove a dominare la scena sono due grandi boiserie a listelli di Ebano Makassar che fanno da cornice alle morbide e candide chaise-longue. Il ritorno allo spogliatoio concede agli ospiti della Spa un’ultima pausa nei bagni e nelle docce, dove dedicarsi a se stessi, lasciando decantare l'esperienza vissuta.  Anche qui tutto è ridotto al minimo con un sofisticato atto di rinuncia al superfluo, avvolto nella sensuale matericità della pietra rivelata dalla luce.