La Fondation Beyeler presenta dal 30 giugno al 29 luglio 2018 nella stazione centrale di Zurigo un progetto dell’artista brasiliano Ernesto Neto (1964, Rio de Janeiro). La monumentale opera GaiaMotherTree, una scultura simile a un albero costituita da nastri variopinti di cotone annodati a mano, si estenderà fino al soffitto dell’atrio principale alto 20 metri. GaiaMotherTree è immersiva, è un luogo di incontro, di interazione e meditazione. Un programma di eventi molto vario per grandi e piccoli con musica, meditazioni, workshop, riflessioni sull’opera e conferenze si svolgerà al suo interno.
Ernesto Neto è considerato uno dei maggiori artisti contemporanei del Brasile. Con il suo lavoro ha raggiunto la notorietà non da ultimo grazie alla partecipazione a diverse edizioni della Biennale di Venezia e alla presenza in mostre ospitate da rinomati musei di tutto il mondo. Opere di Ernesto Neto si trovano in permanenza nelle collezioni del Museum of Modern Art e del Solomon R. Guggenheim Museum di New York, della Tate di Londra, del Centre Pompidou di Parigi e dell’Hara Museum di Tokyo.

artwork by Ernesto Neto

L’arte di Neto risente non solo del neoconcretismo brasiliano degli anni 1960, ma anche della minimal art, dell’arte concettuale e dell’arte povera. Spiritualità, umanesimo ed ecologia sono aspetti salienti del suo lavoro. A partire dagli anni 1990 le sue opere si contraddistinguono per l’utilizzo di materie e tecniche atipiche in arte. Peculiari delle sue sculture sono le forme biomorfe e i materiali organici. Spesso hanno un ruolo importante la sensualità, la trasparenza, e la condivisione. Le opere possono essere toccate, percorse, attraversate o messe in movimento, sovente esse coinvolgono anche l’olfatto. Il fruitore è stimolato a concentrarsi sulla propria percezione e a interagire con l’ambiente circostante e con l’opera stessa. Dal 2013 Neto opera a stretto contatto con gli Huni Kuin, una popolazione indigena della foresta amazzonica brasiliana che vive quasi al confine con il Perù. La cultura e le tradizioni, la lingua, il sapere ancestrale, l’artigianato, l’estetica, i valori, la visione del mondo e il legame spirituale di questi amerindi con la natura hanno cambiato la concezione artistica di Neto diventandone parte integrante. Le opere che nascono da questo scambio artistico e spirituale invitano a una pausa di introspezione, ma anche a un dibattito e confronto collettivo su temi quali il rapporto tra uomo e natura, la sostenibilità o la tutela e diffusione dei saperi di altre società umane.

artwork by Ernesto Neto

GaiaMotherTree è realizzata interamente a mano. Nastri di cotone sono stati lavorati all’uncinetto con le dita e infine annodati a formare una gigantesca scultura trasparente. Nella sua configurazione l’opera richiama un albero la cui chioma invaderà il soffitto dell’atrio principale della stazione. Ai piedi dell’albero è un grande spazio percorribile nel quale i visitatori possono indugiare e accomodarsi su sedute disposte in cerchio. Elementi pendenti a forma di goccia sono colmi di spezie e semenze odorose.

portrait of Ernesto Neto. photo by Niels Fabaek

In concomitanza con questo intervento nello spazio pubblico si possono vedere opere di Neto anche alla Fondation Beyeler. Nella sala centrale del museo sono esposte importanti sculture storiche degli anni 1980 e 1990. Nel parco è collocato Altar for a plant del 2017.
Fin dalla sua nascita nel 1997 la Fondation Beyeler ha dato vita a diversi progetti in contesto urbano con artisti come Christo e Jeanne-Claude, Jeff Koons, Jenny Holzer, Louise Bourgeois e Thomas Schütte. Con GaiaMotherTree di Ernesto Neto, per la prima volta viene ora realizzato un intervento site-specific, pensato appositamente per la stazione centrale di Zurigo. Si tratta di un’opera alquanto impegnativa, non fosse che per le sue dimensioni di 20 metri d’altezza e 40 x 28 metri di superfice della chioma arborea.

organizer Fondation Beyeler
artist Ernesto Neto
title
GaiaMotherTree
dates  June 30th – July 29th, 2018
location
Zurich, Central Station