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l’interpretazione dell’azienda Bulthaup
dialogo con Barbara Manganaro, Country Manager bulthaup Italia

bulthaup è un‘azienda animata dalla passione di precorrere i tempi e dalla volontà di realizzare soluzioni innovative per l‘arredamento degli “ambienti di vita”. La vera forza motrice dell‘azienda risiede proprio nella sua filosofia e nella sua tenacia nel perseguire continue innovazioni. L‘attenzione di bulthaup è costantemente rivolta a cogliere i bisogni e le esigenze dell‘uomo moderno, che mutano costantemente nel corso del tempo.

bulthaup b2, storage station in oak and walnut wood
bulthaup b2, storage station in oak and walnut wood

area: Che caratteristiche hanno le vostre cucine a livello di concezione dello spazio?
Barbara Manganaro: L’architettura contemporanea e il moderno design di prodotto richiedono sempre più l’adozione di un linguaggio unitario e lineare e scelte di materiali coerenti e precise per realizzare progetti di ampio respiro. Il celebre architetto Richard Meier era solito affermare che l’architettura deve ”creare un ambiente per l’essere umano”. In tal senso pensano e progettano gli architetti di bulthaup, il cui obiettivo è l’architettura degli Ambienti di Vita: offrire soluzioni globali per arredare la cucina e gli ambienti circostanti. bulthaup ha ridefinito l’universo cucina modellandolo attorno all’individuo e facendolo divenire un Ambiente di Vita. Uno dei capisaldi della filosofia bulthaup è la rinuncia al superfluo per concentrarsi sull’essenziale, nell’intento di creare Ambienti di Vita funzionali di forte appeal sensoriale nei quali si possa cucinare, comunicare e conversare e dove l’uomo e le sue necessità siano sempre in primo piano. E del resto
una buona architettura nasce laddove lo sguardo, la ragione e il corpo si sentono a proprio agio.
area: Quali sono i materiali maggiormente impiegati per la realizzazione delle vostre cucine? È una questione puramente funzionale, o c’è anche una componente tattile e sensoriale che incide?
B. M.: bulthaup offre ai suoi clienti un’ampia gamma di materiali che spazia dall’acciaio inox, ai laccati, ai laminati, all’alluminio ed ai legni. La scelta di una finitura piuttosto che di un’altra è del tutto soggettiva e dipende in primo luogo dal gusto personale e dal senso dell’estetica di ciascuno di noi ma certamente anche dall’utilizzo che verrà fatto della cucina da parte del cliente, in quanto vi sono notevoli differenze fra materiale e materiale anche in termini di funzionalità. Resta inteso che la scelta finale non può prescindere dal contesto architettonico in cui la cucina andrà ad inserirsi. Al di là del prevalere della componente estetica o di quella funzionale una cosa è certa: qualsiasi sia la sua scelta finale il cliente si troverà di fronte a dei materiali altamente selezionati secondo i più rigidi parametri internazionali in materia e a delle lavorazioni perfette, frutto di un connubio particolarissimo fra manifattura moderna e produzione industriale all’insegna dell’innovazione.
area: Quanto influisce la tecnologia e il design sulla vostra produzione?
B.M.: Il nostro modus operandi da sempre si fonda su un approccio personalizzato in termini di ricerca e sviluppo di sistemi ad elevata funzionalità, su uno spiccato orientamento estetico e su un design volto all’essenzialità delle forme ed alla purezza nella lavorazione dei materiali. Non da ultimo il livello qualitativo di eccellenza di bulthaup è visibile sin nei minimi dettagli ed è frutto di lavorazioni di precisione uniche, quali ad esempio la tecnologia laser brevettata appositamente per bulthaup. Sviluppata con esperti di punta nel campo della costruzione di impianti laser, questa nuova tecnologia consente di fondere e saldare a filo i bordi in laminato, rendendo superfluo l’utilizzo di colle ed andando così a realizzare bordi privi di fughe e giunzioni. Il risultato sono frontali che sembrano forgiati da un unico stampo, piacevoli sia alla vista che al tatto.
area: Che rapporto avete con i cuochi , o con chi direttamente vive gl i ambienti che progettate?
B.M.: Come accennato sopra in bulthaup siamo fortemente orientati verso l’individuo e dunque verso i nostri clienti, che si trovano al centro di ogni nostro pensiero. Ciò si esprime in modo molto chiaro in ogni nostro prodotto e in ogni nostro progetto. E del resto la capacità di bulthaup di interpretare al meglio i bisogni dell’uomo in chiave sia di funzionalità che di estetica nasce proprio dal nostro interesse per chi la cucina la vive “professionalmente”. Forse non tutti sanno che Gerd Bulthaup e Otl Aicher, per giungere alla creazione di una cucina professionale sia da un punto di vista funzionale che ergonomico svolsero i loro primi studi nelle cucine di diversi ristoranti europei e soprattutto italiani. Quest’attenzione per il cucinare autentico traspare anche dai cataloghi bulthaup, che presentano sempre case “vere” con cucine “vere” e mai ambientazioni realizzate ad hoc in studi fotografici.
area: La vostra azienda ha designer interni che collaborano al la real izzazione degli oggetti, oppure vi affidate a designer esterni? Quanto è importante l’apporto che i designer danno alla vostra produzione?
B.M.: bulthaup si avvale del proprio team di designer interno all’azienda tuttavia non esclude collaborazioni con designer esterni. Celebre è ad esempio la lunga e proficua collaborazione con Otl Aicher, il cui pensiero è stato sintetizzato da bulthaup nel volume “Die Kueche zum Kochen” (La cucina per cucinare). Otl Aicher ha conferito alla cucina un modello organizzativo innovativo studiandone l’ergonomia e riformulando questo ambiente come spazio vitale e non soltanto come spazio per cucinare. Un’altra fondamentale collaborazione è stata quella con Herbert Schultes, che ha contribuito allo sviluppo del S25, ha dato vita al S20 e, assieme al bulthaup design team, ha collaborato alla progettazione del sistema bulthaup b3, presentato per la prima volta a Milano nel 2004. Nel 2008 bulthaup ha lanciato sul mercato bulthaup b2, la cucina laboratorio, frutto della collaborazione con il gruppo di designers viennesi EOOS. Attualmente è in corso la molto chiacchierata collaborazione con John Pawson.
area: Nella storia della vostra azienda, quali sono i prodotti più importanti?
B.M.: Per noi non esiste un progetto più importante di un altro: tutti i nostri progetti hanno portato allo sviluppo di prodotti che hanno lasciato una forte impronta nella storia della nostra azienda, contribuendo alla sua crescita ed alla sua evoluzione.
area: Quali i nomi dei designer che hanno maggiormente arricchito la vostra produzione?
B.M.: Come si intuisce dalle risposte precedenti Herbert Schultes.
area: La tendenza attuale è rendere la cucina parte del living, un unico spazio dove poter far convivere l’atto del cucinare con quello del ricevere ospiti, un elemento da mostrare e non più una presenza da nascondere. La vostra azienda come si pone rispetto a questo orientamento?
B.M.: Per bulthaup la cucina sarà sempre più l’Ambiente di Vita che va oltre l’ambiente cucina stesso, indipendentemente dal fatto che si tratti di un open space privo di pareti o di ambienti intimi e ricchi di appeal. Vi è una tendenza in atto che vede il ritorno della cucina a focolare della casa, inteso come il luogo ove si svolgono le funzioni legate non solo alla preparazione dei cibi, ma anche quelle legate allo stare insieme, alla convivialità. In quest’ottica bulthaup, che ama definirsi non semplicemente moderna ma “senza tempo”, è consapevole che il gesto del cucinare non significa più soltanto preparazione dei cibi ma anche ricchezza sociale: avere tempo per sé e per gli altri. E questa è esattamente la direzione in cui ci stiamo muovendo.