Il ristorante Torre della Fondazione Prada presenta il terzo appuntamento del 2019 di “CARE’s Chef Under 30”, realizzato in collaborazione con lo chef tre stelle Michelin Norbert Niederkofler e con Paolo Ferretti, entrambi fondatori di “CARE’s - The Ethical Chef Days”. Il progetto è ideato con l’obiettivo di promuovere “la cucina delle idee” e una cultura gastronomica basata su prodotti di prossimità, rispettosa dell’ambiente, dell’utilizzo di prodotti e risorse, attenta agli sprechi e a un equilibrato rapporto qualità/prezzo.
Da marzo a novembre 2019 cinque chef under 30 sono invitati a proporre, per un periodo di due settimane ciascuno, un menù di cinque portate, ispirato all’identità gastronomica del proprio paese di provenienza. Dopo il peruviano Aldo Yaranga e l’irlandese Killian Crowley, il sudafricano Vusumuzi Ndlovu (1991) sarà lo chef ospite del ristorante Torre dal 5 al 20 luglio 2019.

Al ristorante Torre - accanto al suo chef e al menù italiano ispirato alle migliori tradizioni regionali - si alternano proposte gastronomiche ideate da talenti internazionali emergenti della cucina. Con il supporto di “CARE’s - The Ethical Chef Days” il ristorante Torre diventa un luogo di scambio di idee che caratterizzano le creazioni degli chef invitati. Grazie al confronto sui concetti di sostenibilità, cura del territorio e tutela dell’ambiente, il ristorante Torre vuole legarsi a culture diverse, per creare una conoscenza gastronomica consapevole e promuovere un’etica cosciente e attenta nei confronti del cibo.

Il ristorante Torre si presenta, secondo la definizione dell’architetto Rem Koolhaas, come “un collage di temi ed elementi preesistenti” che combina opere d’arte e arredi di design. Il ristorante, ospitato al sesto piano della Torre della Fondazione Prada, occupa una superficie di 125 mq che include anche un bar. È completato da una grande terrazza esterna, a pianta triangolare che si affaccia sullo spazio urbano. Il bar ha un bancone centrale, con una bottigliera sospesa con distillati e liquori internazionali, dove è possibile consumare un cocktail e un light dinner. In questo ambiente sono presenti due opere - Cappa per caminetto (1949) e Testa di medusa (1948-54) - di Lucio Fontana, mentre la ceramica policroma Pilastro (1947) dello stesso artista introduce alla sala del ristorante. L’ambiente che conta 84 coperti è disposto su tre livelli leggermente sfalsati tra loro a ricreare un’ideale belvedere e presenta opere di artisti contemporanei come William N. Copley, Jeff Koons, Goshka Macuga e John Wesley. L’ultimo livello accoglie arredi originali del Four Seasons Restaurant di New York progettato da Philip Johnson nel 1958 ed elementi dell’installazione The Double Club (2008-2009) di Carsten Höller. Ispirandosi alla tradizione del ristorante italiano, le pareti presentano piatti d’artista realizzati in esclusiva da John Baldessari, Thomas Demand, Nathalie Djurberg & Hans Berg, Elmgreen & Dragset, Joep Van Lieshout, Goshka Macuga, Mariko Mori, Tobias Rehberger, Andreas Slominski, Francesco Vezzoli e John Wesley, parte di una serie aperta a nuovi contributi.