Nel cuore di Roma, Cantiere Galli Design è un interior design center rivolto non solo a professionisti e aziende del settore, ma anche a coloro che si affacciano con sguardo curioso al mondo del design. Elaborato da Eleonora Galli, in collaborazione con Alessandro Galli e Francesco Zancani, lo spazio rappresenta un nuovo modello di esposizione e di relazione nel design, nell’architettura e nell’edilizia, settori dinamici e in continua trasformazione. Il luogo è flessibile, è uno spazio espositivo e di vendita dove la ricerca nel campo di tecniche e materiali all’avanguardia incontra i processi di sviluppo di ogni fase del progetto a supporto delle idee dei professionisti del settore.

(Photo by Francesco Conti)

Ho sempre desiderato - racconta Eleonora Galli - uno spazio dove l’accoglienza, la cura e la cultura del progetto e il servizio su misura fossero le vere protagoniste. In questo lungo processo abbiamo selezionato solo quei partner che come noi amano questo settore e con passione affrontano giorno dopo giorno le sfide che si presentano. Vogliamo portare avanti un nuovo modo di fare business creando con le aziende dei gruppi di lavoro a supporto dei progettisti che in questo modo trovano una esperienza trasversale unica nel suo genere e importanti vantaggi operativi e logistici”.


Il progetto di interior di Cantiere Galli Design è stato realizzato da Studiopepe e i partner scelti sono: TM Italia, Agape, De Castelli, Wall&Decò, Matteo Brioni, The Paint Makers Company, Material ConneXion, Linvisibile, Falma, Arper, Cristina Rubinetterie, Brokis, Fantoni.

(Photo by Francesco Conti)
(Photo by Francesco Conti)

Entrando nel Cantiere, ci si ritrova in “Una stanza tutta per sé”, progetto culturale fortemente voluto da Eleonora e curato da Domitilla Dardi  (il cui titolo è tratto dal titolo del celebre saggio di Virginia Woolf, A Room of One’s Own), un luogo unico dove nutrire la mente e dare spazio alle ispirazioni che originano i progetti. Nel 2017 saranno tre i progetti esclusivi che interpreteranno la stanza che la curatrice così definisce: “Lo spazio della creatività è un luogo fisico e mentale che ha caratteristiche mutevoli, tante quante sono gli autori che lavorano nel mondo del progetto”.