architect: Atelier Bow-wow + Architectuuratelier Dertien12

location: Bruges, Belgium

year: 2015

Nel 2015, la città di Bruges ha deciso di organizzare una Triennale per l'arte e l'architettura contemporanea, e portare avanti la sua tradizione legata alle Triennali per l'arte contemporanea belga, già realizzate nel 1968, 1971 e 1974. Il tema proposto per la Triennale, si incentra sulla provocatoria domanda “cosa accadrebbe se Bruges, città medievale a forma di uovo, fosse improvvisamente trasformata in una metropoli?” – “E cosa succederebbe se i 5 milioni di turisti che visitano ogni anno la città di Bruges, decidessero tutti di rimanere?” Tra diciotto artisti internazionali, è stato invitato il team composto da Atelier Bow-Wow e Architectuuratelier Dertien12 per lavorare su questa idea. Ne è nato Canal Swimmer’s Club, un nuovo spazio pubblico polifunzionale, per incontrarsi, rilassarsi, prendere il sole e nuotare nei canali di Bruges.

photo by Filip Dujardin
photo by Filip Dujardin

"Quando ho visitato Bruges per la prima volta, - afferma l’architetto - ho camminato con il project manager alla scoperta dei vari luoghi della città e percepirne la storia. Quando abbiamo attraversato "Carmersbrug", mi è stato spiegato che questa parte del canale sarebbe stata aperta al pubblico nel periodo estivo 2015, e che sarebbe stato possibile nuotare nel canale dopo 40 anni, divieto dovuto alla cattiva qualità dell'acqua. Sono personalmente molto interessato a questo rapporto tra uomo e acqua. Le persone sono sia la causa dell’inquinamento delle acque, sia le prime ad amare l'acqua in città. Ho scoperto quindi il grande potenziale che Bruges aveva, per creare un nuovo spazio pubblico e mettere in relazione persone e acqua. La città necessitava di una piattaforma per prendere il sole e incoraggiare le persone a nuotare nel canale. Ho chiesto alla città per farci progettare questa piattaforma."

Il progetto è un intervento particolare, non solo perché estensione dello spazio pubblico della città, ma soprattutto perché indice di quanto la qualità dell'acqua sia migliorata grazie alle persone che lo utilizzano e alla città di Bruges. Gli architetti ambivano a creare infatti un luogo per giovani, dove l’acqua venisse utilizzata come spazio pubblico, così come le persone anziane che in passato nuotavano nel canale. Da qui il nome Canal Swimmer’s Club, che rimanda alle ragioni del contesto sociale in cui si inserisce. L’area è divisa in due zone dal ponte "Carmersbrug". Una zona balneabile e una zona di transito per i battelli turistici, non balneabile. Il progetto è composto da due piattaforme unite da una collegamento che passa sotto il ponte. La piattaforma principale è posizionata in modo da non interferire con il percorso del battello turistico e dotata di un ponte e una rampa per permette alle persone con disabilità di accedere dalla strada al livello dell'acqua. La piattaforma è realizzata in una struttura di acciaio galvanizzato, che può essere rapidamente montata e smontata ogni estate. Il 60% della piattaforma è coperta da un pergolato con lamine a forma di Z, utili al controllo dei cambiamenti atmosferici, sole, ombra, vento e pioggia. L'acqua piovana viene raccolta dal labbro inferiore delle lamine e scaricata direttamente nel canale. Il pavimento è composto da tavole di legno riciclato in genere utilizzato per ponteggi. Una rete di filo di acciaio racchiude i lati delle rampe, scale e del ponte, mantenendo il collegamento visivo dalla strada. Gli architetti hanno introdotto anche una bandiera, di solito usata in spiaggia, per contrassegnare visivamente l’attività di nuoto in corso ed eventualmente dare un feedback pubblico sulla qualità delle acque. Canal Swimmer’s Club è un’appropriazione temporanea dello spazio pubblico, in contrapposizione con lo spazio istituzionalizzato e un nuovo tipo di architettura data dal rapporto tra i diversi comportamenti che già esistevano in città.

Architetti: Atelier Bow-wow + Architectuuratelier Dertien12
Ingegneria Strutturale : Util
Luogo: Bruges, Belgium
Indirizzo: Carmersbrug, 8000 Brugge
Anno: 2015
Fotografi: Filip Dujardin, Ellen Demeulemeester, Jan Darthet