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architect: Architecture Project

location: La Valletta, Malta

year: 2013

Ultimato di recente, l’ascensore panoramico da venti piani, commissionato dalla Grand Harbour Regeneration Corporation plc e progettato dallo studio Architecture Project (AP), si erge ai confini di La Valletta, storico centro fortificato, nonché capitale di Malta. Le antiche mura del sedicesimo secolo, un tempo baluardo in grado di mantenere a debita distanza le navi nemiche, sono oggi considerate monumento nazionale e rappresentano un nuovo e straordinario punto di accesso per turisti e residenti. L’intera città de La Valletta si sta “rifacendo il trucco”, in previsione del semestre di presidenza dell’Unione Europea, che Malta ospiterà nel 2017 e in virtù della nomina della città a Capitale Europea della Cultura per il 2018.

La struttura è stata progettata per favorire lo spostamento di folti gruppi di turisti e residenti tra l’area del Porto Grande e la città, verso la spiaggia e sul lungomare, proseguendo verso l’interno e tutta una serie di fortificazioni fino ad arrivare al cuore stesso della città; l’ascensore crea nuovi collegamenti verso i giardini Barrakka e il nuovo City Gate o porta della città.

Il progetto è destinato ad avere un impatto visivo rilevante sul sito e sul patrimonio artistico e culturale che lo circonda, non lascia spazio al compromesso a livello ingegneristico, non è stato possibile  collegarsi alle mura esistenti e l’intera costruzione è risultata piuttosto gravosa. La realizzazione dell’ascensore Barrakka ha dunque richiesto un certo rigore, mirato alla risoluzione della dicotomia tra la forte presenza di elementi storici sul sito e l’esigenza di creare un migliore punto di accesso alla città, esigenza scaturita da considerazioni di tipo culturale ed economico. I mutamenti in ambito politico ed economico hanno da sempre messo alla prova questa città patrimonio mondiale; lo stesso collegamento tra il porto e la città è andato trasformandosi nel corso degli anni proprio per adattarsi ai suddetti mutamenti.

Nel diciottesimo secolo si è assistito ad uno sviluppo dell’infrastruttura portuale, scaturito in una fiorente area commerciale venutasi a creare fuori dalle mura e separata dal nucleo residenziale della città; nello stesso periodo i britannici trasformavano il porto in una base navale e commerciale strategica fondamentale nel Mediterraneo. Una realtà economica profondamente diversa detta di nuovo, oggi, l’agenda per la trasformazione di quest’area così dinamica della città: la recente ristrutturazione degli antichi magazzini in stile barocco sul lungomare e la loro trasformazione in terminal per navi da crociera, l’apertura di nuovi ristoranti e bar hanno reso necessaria la rimessa in funzione dell’ascensore.  Quest’ultimo, costruito originariamente nel 1905, periodo di massimo splendore per La Valletta quale centro di scambio commerciale, era stato realizzato allo scopo di collegare la città al porto. La struttura originaria si sviluppava per sessanta metri in altezza e conteneva due cabine con una portata massima di dodici passeggeri l’una.

L’ascensore fu chiuso nel 1973, la struttura venne abbandonata, quindi dismessa negli anni ottanta.  Il nuovo collegamento risponde all’esigenza di migliaia di visitatori che giungono in città ritrovandosi ai piedi dei bastioni, punto di arrivo più comune. Per poter garantire un’adeguata accessibilità e mobilità era inevitabile l’impiego di strutture più ingombranti, sia orizzontalmente che verticalmente, che avrebbero avuto un impatto notevole sullo skyline del porto. A soluzione di tale problema, si è deciso di separare le due cabine dell’ascensore creando ,in tal modo, una cavità centrale in cui inserire le scale. Tale scelta ha permesso non solo di fare spazio ai necessari dispositivi di sicurezza, ha altresì contribuito a sottolineare le proporzioni verticali della struttura.

La pianta riprende nella geometria le forme angolari dei bastioni; i profili increspati in alluminio giocano con la luce che si riflette sulla struttura, enfatizzandone lo sviluppo in verticale. Le due cabine in vetro vengono celate da una maglia in metallo, maglia che non solo riprende ascensori di antica memoria ma garantisce la giusta ombreggiatura e protezione per tutti coloro che si trovano a transitare tra la città di La Valletta e il mare Mediterraneo.