area 103 | Paris

architect: Périphériques architectes

location: Paris

year: 2006

Costruito all’interno del campus dell’università Jussieu, vicino al centro storico parigino, l’Atrium va ad ampliare e a completare la “Griglia” che l’architetto Edouard Albert aveva progettato, negli anni ’60, a beneficio di 45.000 studenti e ricercatori. Il progetto di ampliamento presentato da Périphériques parte dal sistema esistente, in cui gli edifici sono disposti a formare una corona, per poi deformarlo. Dove Albert aveva previsto una singola corte, ad esempio, Périphériques ne inserisce due, una delle quali occupata da “edifici-ponte” poggiati su pilotis che vanno a costituire “scorciatoie” per  la circolazione all’interno dell’anello degli edifici  creando uno “spazio verticale” in cui si concentra tutto il movimento.La massa e la pesantezza di questo volume in calcestruzzo sono bilanciate dal suo involucro leggero in metallo. A piano terra, la piastra su cui poggia l’edificio si increspa verso l’alto a formare una rampa-origami che va a unire, con un movimento fluido, il piano del suolo con quello dell’edificio, facendo eco alla biblioteca Jussieu, progettata da Rem Koolhaas, qualche anno fa. Alla griglia ortogonale esistente, Périphériques oppone una geometria leggermente irregolare, in cui gli edifici sembrano andare a costituire un blocco unitario, da cui viene scavato il “vuoto” della corte.  Il progetto afferma una propria indipendenza pur garantendo una continuità con la configurazione pre-esistente. Il programma ha subito alcuni cambiamenti dall’inizio, gli studenti che avevano dovuto lasciare temporaneamente altri edifici del campus, per lavori di bonifica dall’amianto, saranno convogliati nel nuovo stabile, che sarà utilizzato quasi esclusivamente da studenti universitari. Il progetto e la natura stessa degli spazi creati rendono l’edificio polivalente una presenza neutra; sulle facciate si aprono finestre che riprendono la configurazione di quelle pensate da Albert per gli edifici esistenti, l’involucro in metallo tuttavia, composto da dieci tipi diversi di pannelli tramati con fori di diverse grandezze, conferisce al blocco una profondità variabile e complessa. I fori assolvono anche alla funzione di filtrare e riflettere la luce sulle superfici in vetro, creando sull’edificio riflessi che mutano continuamente e ricordano che anche il progetto è stato soggetto a mutazioni.

architetti: Périphériques architects
Emmanuelle Marin+Anne-Françoise Jumeau+David Trottin
project managers: Stéphane Razafindralambo & Sébastien Truchot
collaboratori: A. Thuin, G. Mangeot, N. Spinetto, G. Le romancer, B. Stratil, P. Pflughaupt, J. Paulre, M. Proietti Gaffi, M. Haggarde, L. Paillard, N. Stragier, M. Tuur, A. Perroux, T. Wegener, V. Toulkeridou, P. Bialek, J. Raulet, P. Erhet
ingnegneri: TH bâtiments (structures and economy), Peutz&Ass (acoustic)
programma: New building for “Pierre et Marie Curie” university in Paris: Laboratory for scientific students and classrooms
superificie: 16895 mq
concorso: ottobre 2002
studio: gennaio 2003 - gennaio 2004
demolizioni e infrastrutture: gennaio – settembre 2004
cantiere: settembre 2004 – giugno 2006
foto: Luc Boegly