"Prossimo Futuro. 45 designer italiani under 40" a cura di Luigi Prestinenza Puglisi e Monica A. G. Scanu è la mostra appena inaugurato presso l'Acquario Romano. L'esposizione, promossa dall'Ordine Architetti P.P.C. Di Roma e Provincia e dall'AIAC - Associazione Italiana di Architettura e Critica, nasce da una call lanciata su Facebook al fine di rendere visibile il lavoro di giovani progettisti e designer under 40 che solitamente non hanno accesso a un circuito ufficiale. Dare loro la possibilità di esporre i propri prototipi all'interno di una location importante come la Casa dell'Architettura di Roma rientra nel costante lavoro di scouting e valorizzazione portato avanti dal critico e curatore Luigi Prestinenza Puglisi.

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Ideato dai fratelli Matassoni che hanno curato l'allestimento la mostra si presenta come una libreria che contiene una cinquantina di progetti, uno per designer. Accanto alla libreria i prototipi.  Interagendo con un oggetto, manipolarlo, è ciò che ci gratifica di più ed è del tutto naturale che sia così data l'importanza che la manipolazione delle cose ha avuto nella storia evolutiva umana. In questo caso si trattava di illustrare 45 progetti di giovani designers italiani attraverso un oggetto d'uso che fosse più interessante di un semplice pannello espositivo e che riuscisse a coinvolgere il visitatore in virtù della sua natura meno "esplicita", spingendolo ad aprirlo per vederne il contenuto come si fa, per curiosità, di fronte a un libro con una copertina intrigante.

astuccio

45 astucci, uno per ogni progetto, che con il loro modo di aprirsi innescano una cascata di memoria associativa e alludono a tutto un immaginario collettivo. Il loro utilizzo infatti implica una gestualità già conosciuta, quella della mazzetta dei colori e del telefono a disco, ma si rifà anche in modo chiaro a una iconografia futuristica e fantascientifica ispirata agli sportelloni aeronautici o alle porte stagne di habitat spaziali. L'allestimento però, avrebbe dovuto essere anche economico, leggero, robusto, adatto cioè a una mostra itinerante, trasportabile in scatoloni pallettizzabili, facile e rapido da sistemare in qualunque tipo di spazio, aperto o chiuso, su supporti a terra o appeso a una parete.

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Da queste esigenze deriva la scelta dei materiali, inusuali e leggerissimi, normalmente utilizzati per imballare cose da proteggere ma non privi di qualità estetiche e che, in questo caso, diventano essi stessi elementi della mostra con la funzione di espositori per gli astucci e supporti per i prototipi.