L’esposizione presenta una rassegna di materiali di progetto originali (disegni, bozzetti e fotografie d’epoca), provenienti sia dal Fondo Andreani (presso l’Archivio Progetti dell’Università Iuav di Venezia), sia da altre raccolte, pubbliche e private, cui si aggiungono una serie di sculture e le immagini della nuova campagna fotografica realizzata da Maurizio Montagna. Aldo Andreani (1887-1971) nasce a Mantova, dove si compie il suo brillante esordio alla viglia della Grande Guerra. Si trasferisce in seguito a Milano, scenario di altri sorprendenti e ambiziosi progetti, nei quali l’invenzione di un nuovo linguaggio si combina con la lezione manierista e barocca. L’opera di Giulio Romano costituisce sicuramente una suggestione carsica nell’esperienza dell’architetto mantovano; Palazzo Te rappresenta pertanto la sede naturale di questa mostra, nella quale nuove letture critiche esplorano differenti ascendenti che influenzano l’immaginario di Andreani. Aldo Andreani abita ai limiti, frequenta un territorio che è simultaneamente capace di produrre accelerazioni fantastiche pur essendo interno a una solida nonché sfaccettata cultura disciplinare, modulata fra l’architettura e le altre arti plastiche e decorative. La mostra ne illustra l’attività in sei nuclei tematici, cercando di dare conto, nel suo svolgimento cronologico, proprio della moltitudine di pulsioni che si riversano sulla ricerca progettuale ed espressiva dell’architetto.

mostra a cura di Roberto Dulio e Mario Lupano
Fruttiere di Palazzo Te
7 novembre 2015 – 31 gennaio 2016