Il tema della casa bioclimatica, come sappiamo, non è un’invenzione di questi anni. Già a partire dal 1920, è stato affrontato da coraggiosi architetti modernisti che hanno avviato ricerche interessanti su questo importante tema progettuale. Dalla Ville Savoye di Le Corbusier, nei pressi di Parigi, alla “Casa palafitta” di Figini e Pollini a Milano, fino alla Villa Malaparte a Capri: il tetto terrazzo ha rappresentato la conquista di un dialogo tra architettura, clima, ambiente, illuminazione naturale e soleggiamento, che ha visto la sostituzione del tetto tradizionale con il moderno tetto giardino. Un percorso che è riuscito a fondere insieme architetture originali con invenzioni tecnologiche d’avanguardia.
Ed è proprio in una regione dalle radici e dal patrimonio fortemente improntati su questi elementi, che in occasione della prossima edizione di Klimahouse, dal 24 al 27 gennaio 2018, il DICAM - Dipartimento di Ingegneria Ambientale, Meccanica di Trento, con la cura scientifica del prof. arch. G. Pino Scaglione e la collaborazione di varie università italiane e straniere, organizza il seminario “Stanze a cielo aperto”. Un titolo suggestivo ed evocativo che nasce dalla volontà di recuperare il tema legato all’importante esperienza culturale che parte dagli anni del Razionalismo italiano e va avanti fino ai nostri giorni, con numerose ricerche e sperimentazioni originali.
Terragni, Figini e Pollini, Giò Ponti, Le Corbusier, André Lurçat: gli anni Trenta hanno visto passare alla storia architetti provenienti da contesti differenti ma accomunati dalla medesima cultura sperimentale che li ha portati a sviluppare una radicale trasformazione del tema dell’abitare. Scopo dell’incontro è quindi offrire rinnovati spunti al dibattito sul delicato rapporto tra il costruire, l’abitare e le condizioni della natura, un tema più che mai cruciale in un momento di grande crisi ecologica planetaria come questo. Perché ciò sia possibile, occorre mantenere le tradizioni e la cultura tipiche del Modernismo, ancora oggi di grande successo nell’immaginario collettivo e nella riproduzione di modelli e arredi, ma anche promuovere il dialogo tra influssi alpini e mediterranei, per nuovi equilibri culturali e geografie che travalicano luoghi comuni.
Uno scenario orientato verso una cultura dell’abitare ecologico, che pone al centro la necessità di progettare case intelligenti, capaci sempre più di scaldarci e raffrescarci con pochi consumi.

"Stanze a cielo aperto"
Architettura, clima e paesaggi dalle Alpi al Mediterraneo
Sabato 27 gennaio 2018, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 presso la sala Cevedale all’interno dei padiglioni della fiera.